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12 Ottobre 2023 - 10:21
NAPOLI. Nascosero la pistola con la quale Francesco Pio Valda uccise il 19enne Francesco Pio Maimone per futili motivi. L'omicidio avvenne lo scorso 20 marzo in via Caracciolo, nella zona degli chalet di Mergellina. Questa mattina sono finite in manette sette persone, accusate di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati aggravati anche dalle modalità mafiose.
I poliziotti della squadra mobile di Napoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. In carcere sono finiti Salvatore Mancini, Giuseppe Perna, Pasquale Saiz e Rocco Sorrentino, mentre sono finiti agli arresti domiciliari Giuseppina Valda, Giuseppina Miglio e Alessandra Clemente.
Nel corso delle indagini della squadra mobile di Napoli è emerso che due gruppi si fronteggiarono nei pressi di uno chalet in Via Caracciolo per futili motivi: la lite era scoppiata per una scarpa sporca. A sparare fu Francesco Pio Valda, figlio di Ciro, ritenuto elemento di spicco del clan Cuccaro ucciso in un agguato di camorra nel 2013. La vittima era totalmente estranea a quel contesto e alla lite.
Le sette persone arrestate oggi sono accusate di aver aiutato il killer a disfarsi dell'arma utilizzata per uccidere un innocente.
Giuseppina Valda è la sorella di Francesco Pio, accusato dell'omicidio Maimone. Dallo scorso 20 marzo la Squadra Mobile di Napoli, coordinata primo dirigente Alfredo Fabbrocini, è alla ricerca della pistola da cui è partito il colpo, fatta sparire subito dopo la tragedia ma immortalata dai sistemi di videosorveglianza della zona.
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