Tutte le novità
13 Ottobre 2023 - 18:42
Al grido di “Palestina libera" è partita alle 17 da piazza Garibaldi, cuore multiculturale di Napoli, la manifestazione organizzata dal centro culturale Handala Ali. Centri sociali, studenti e sigle sindacali hanno aderito alla manifestazione, limitata dopo una interlocuzione con la Questura. «Hanno limitato il nostro diritto a manifestare» sostiene Potere al Popolo. «Negli ultimi anni Israele ha ucciso oltre 10mila palestinesi nella Striscia di Gaza - afferma una studentessa palestinese residente a Napoli - e i bambini oggi sono sotto le bombe. Vengono negati cibo ed energia. Questa non è una guerra, ma è genocidio».
Ludovico Chianese, responsabile di Handala Ali e tra gli organizzatori della manifestazione, spiega che «l'idea di questo evento è solo quella di difendere il popolo palestinese dall'invasione di Israele, frutto di un deterioramento della situazione che andava avanti da tempo. La Striscia di Gaza è ormai una vera e propria prigione a cielo aperto. Israele - è la richiesta - deve riconoscere la libera circolazione delle persone e il pieno riconoscimento dei diritti. Il popolo palestinese non è terrorista, ma in una situazione del genere il rischio è la radicalizzazione».
“Non c'è pace sotto occupazione" è uno degli striscioni comparsi nel corso della manifestazione, con diverse centinaia di partecipanti che non hanno mai lasciato il percorso autorizzato, pur mandando in tilt il traffico del venerdì sera napoletano.
Nessuna partecipazione o sostegno da parte della comunità islamica di Napoli e della Campania «a manifestazioni di parte, faziose o di sostegno ad organizzazioni terroristiche, perché per noi Hamas è come l'Isis». Così a LaPresse l'imam Massimo Abdallah Cozzolino, guida dell'associazione culturale islamica Zayd Ibn Thabit di piazza Mercato a Napoli e presidente della federazione islamica della Campania, rispondendo a una domanda sulla manifestazione pro Palestina in programma nel pomeriggio a Napoli.
«Noi non parteciperemo affatto - spiega l'imam Cozzolino - e anzi esprimo tutta la mia preoccupazione, perché in questa situazione di tensione e di violenza che si è generata molti vanno a queste manifestazioni rivendicando e legittimando quelle che sono organizzazioni terroristiche. Questo è pericoloso. Se fosse fatta una manifestazione per la pace, di accoglienza e riconoscimento delle vittime di ambo le parti sarebbe un discorso diverso, potremmo partecipare, ma non assolutamente a queste manifestazioni di parte e faziose».
«Quello che ha fatto Hamas va contro la Palestina e i palestinesi». L'imam napoletano tiene separata la risoluzione della questione israelo-palestinese da quanto sta avvenendo in questi giorni: «Qui non si discute della risoluzione della questione in Palestina, si discute di un attacco terroristico e della reazione di uno Stato democratico, Israele, a un'azione terroristica. Nei termini di questa aggressione, che è avvenuta, sta avvenendo un'altra immane tragedia da parte di Israele. Ci sono vittime civili in un pezzo di territorio che ha la più alta densità di popolazione al mondo e inevitabilmente ci sono vittime innocenti. Questo rischia di portare linfa vitale a chi ha idee di stampo terroristico e chi sostiene Hamas. Qui non si tratta di una rivendicazione dello Stato di Palestina».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo