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Campi Flegrei e Vesuvio, piaga abusivismo

Campi Flegrei e Vesuvio, piaga abusivismo

NAPOLI. L’abusivismo edilizio è un’autentica piaga che tiene in ostaggio la Campania alla quale spetta il record negativo per numero di ordinanze emesse in rapporto alla popolazione: dal 2004 al 2022, è stata aperta una pratica per abusivismo edilizio ogni 236,6 abitanti. A scattare la fotografia è il terzo Report di Legambiente sull’abusivismo edilizio. Tra le zone “minacciate” c’è quella dei Campi Flegrei. «Un esercito di manufatti - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - che devastano da decenni le parti più pregevoli della nostra regione, a partire dalle zone costiere,per troppo tempo favorito da una politica disattenta e da un’opinione pubblica che è stata spesso tollerante, soprattutto dove il fenomeno è più grave e diffuso. Una piaga non più tollerabile soprattutto per l’acuirsi dei rischi nelle zone dove si è concentrato il fenomeno, dai Campi Flegrei al Vesuvio, alla Penisola sorrentino-amalfitana, alle isole, in particolare Ischia. Una regione, la Campania, che, anche per l’ingerenza della camorra nel ciclo dell’edilizia, avrebbe bisogno di un governo del territorio attento e lungimirante e che invece rifugge costantemente dall’obbligatorietà della pianificazione, anche ricorrendo alle tante strategie in deroga e al continuo annuncio e promessa elettorale di nuovi condoni». .La provincia con il migliore rapporto tra ordinanze emesse ed eseguite dai comuni del suo territorio è quella di Benevento (32%) con 462 ordinanze emesse e 148 demolizioni eseguite. Poi l’Irpinia, con rispettivamente 1.695 e 516; Salerno, con 4.864 ordinanze e 686 eseguite (14,1%). Chiudono Caserta, con 887 ordinanze di demolizioni e 116 eseguite e la provincia di Napoli con 15.727 ordinanze e solo 1641 eseguiti pari al 10,4%. Per quanto riguarda la trascrizione degli immobili abusivi nel patrimonio del Comune il numero è basso: su scala provinciale, la percentuale maggiore di immobili trascritti è quella dei Comuni della provincia di Napoli con 589 immobili ma con una percentuale misera pari al 3,7%. Tra le proposte di Legambiente per combattere il fenomeno ci sono; più ruolo e responsabilità ai prefetti; ruolo della Corte dei conti per verificare, quantificare e imputare in maniera sistematica l’eventuale danno erariale causato dalle mancate entrate nelle casse comunali; pe le demolizioni per via giudiziaria, alla base degli interventi deve essere posta la sentenza che accerta il reato e non, invece, quella di condanna del reo; prevedere lo stop all’iter di demolizione solo in presenza di un provvedimento di sospensione da parte di un tribunale.

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