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Maggioranza a casa, pressing su Manfredi

Maggioranza a casa, pressing su Manfredi

NAPOLI. «Ho lasciato l'aula per porre un problema politico: è assolutamente necessario che l'amministrazione coinvolga maggiormente i consiglieri comunali nei processi di realizzazione dei programmi dell'ente». La sintesi della giornata la fa Massimo Cilenti, consigliere comunale del gruppo deluchiano “Napoli libera”. È lui il primo a porre il vero nodo che ha portato ieri alla mancanza del numero legale in aula e alla mancata apertura del consigcosnlio comunale: l’assenza di coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte dell’amministrazione. A ventiquattro ore dalla conferenza stampa in cui il sindaco Gaetano Manfredi ha esaltato il lavoro della sua amministrazione, arriva la risposta del Consiglio: il giudizio su una «Napoli che si è rialzata» dato dal sindaco, evidentemente, non è condiviso da molti esponenti della maggioranza. Lo dicono chiaramente Claudio Cecere (M5S) e Rosario Palumbo (Cambiamo!): «Pur confermando sostegno al sindaco, saremo attori critici ma costruttivi nell'interesse dei cittadini e della nostra amata città, che merita molto più di una “ottima sufficienza”». Ma il dissenso è largo. Basti pensare che su un maggioranza fatta di ben 30 consiglieri su 40 ieri ne erano assenti ben 16: il capogruppo di “Manfredi sindaco” Fulvio Fucito insieme con Gennaro Esposito (anche lui del gruppo del sindaco), Aniello Esposito, Salvatore Madonna e Maria Grazia Vitelli per il Pd, Claudio Cecere per il Movimento 5 Stelle, l’intero gruppo “Insieme per Napoli mediterranea’ formato da Carlo Migliaccio, Roberto Minopoli e Pasquale Sannino. E ancora: Massimo Cilenti tra i deluchiani di Napoli libera, Domenico Brescia e Annamaria Maisto (influenzata) per Azzurri Noi Sud, Rosario Palumbo di Cambiamo!, Fiorella Saggese di “Napoli solidale” e Nino Simeone del gruppo misto. Alla chiamata sul numero legale rispondono in 19: nemmeno la presenza in aula del sindaco e di tre consiglieri di opposizione (Antonio Bassolino, Alessandra Clemente e Toti Lange) basta per aprire la seduta. LE SPIEGAZIONI. Come accenanto, tra i consiglieri di maggioranza c’è chi spiega il senso della sua assenza: «La mia permanenza in maggioranza mai in discussione, ma oggi era opportuno dare un segnale», spiega il già citato Cilenti.«In passato ho sempre garantito la mia presenza, consentendo l'apertura del Consiglio anche in situazioni spesso difficili. Oggi, dopo aver verificato che le delibere in discussione non erano in scadenza e quindi la mia assenza non avrebbe arrecato danno a nessuno, ho lasciato l'aula per porre un problema politico». Sulla stessa linea Palumbo e Cecere: «Oggi purtroppo abbiamo avuto conferma della veridicità dell'analisi sulle larghe intese: non si può ideare un "nuovo" processo senza prendere in considerazione gli indirizzi politici provenienti dai consiglieri. chiedono servizi fondamentali come pulizia, scuole, trasporti, strade, illuminazione. I consiglieri comunali ne sono espressione e portavoce grazie alla presenza costante sui territori. È triste - proseguono -che il giorno successivo alla presentazione del bilancio biennale di mandato si tiri un nuovo bilancio, quello del malcontento». LE REAZIONI Basta dare un occhio alle assenze per sentire come sia forte il malcontento dei partiti più piccoli: «Il sindaco Gaetano Manfredi riunisca a breve i partiti di maggioranza per fare anche il punto politico e tracciare insieme una rotta sulle cose da fare. Il campo largo è formato non solo da Pd e M5S», dice forte il commissario campano di Centro democratico Vincenzo Varriale. Per Varriale «l’assenza del numero legale è un segnale politico forte di cui il sindaco non può che prenderne atto. Il malcontento che cresce tra i consiglieri di maggioranza è frutto di un vulnus politico che si è creato in questi due anni». Si fa sentire l’opposizione. « Come si vede tante cose non vanno affatto bene, contrariamente a quanto affermato ieri dal sindaco», dice Antonio Bassolino. I consiglieri di Forza Italia Salvatore Guangi e Iris Savastano attaccano: «Come può questa città essere ben governata se la maggioranza è spaccata? Temiamo che la conferenza di ieri più che presentare “un ottima sufficienza” abbia dimostrato con oggi una “insufficienza piena».

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