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18 Ottobre 2023 - 10:23
NAPOLI. Raffica di rapine e furti con destrezza vicino alla metro di piazza Cavour, i due “specialisti” del rione Sanità incassano altrettante condanne, ma riescono a limitare i danni rispetto alle pene richieste dalla Procura. Francesco Ziccardi e Enzo De Ponte, già noti alle forze dell’ordine, erano imputati per una serie di rapine e furti commessi all’interno e all’esterno della stazione metropolitana: cinque gli episodi contestati a Ziccardi e tre quelli contestati a De Ponte. Processati con il rito abbreviato innanzi al gip del tribunale di Napoli Leda Rossetti, difesi di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello e Cesare Amodio, De Ponte ha rimediato 4 anni e 3 mesi, mentre Ziccardi ha incassato 5 anni e 2 mesi. La Procura partenopea aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione ciascuno e ha impugnato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere chiedendo che venga contestata anche l’associazione per delinquere con altri soggetti che, sempre secondo la ricostruzione accusatoria, facevano parte della batteria di malviventi che razziavano i turisti della metropolitana. Le indagini sul caso erano arrivate a una svolta all’inizio di aprile scorso, quando i due imputati sono stati arrestati. Borseggiatori ai massimi livelli, mani di velluto e occhio di lince. Lo hanno dimostrato il 3 dicembre precedente, quando i due napoletani del rione Sanità già conosciuti dagli investigatori, e perciò riconosciuti dalle immagini della videosorveglianza, sottraendo un cellulare dalla tasca della vittima senza che quest’ultima se ne accorgesse. Enzo De Ponte si sedette affianco a un uomo in attesa del treno della metropolitana chiedendogli un’informazione, mentre Francesco Ziccardi, gli prendeva il telefonino. Entrambi (da ritenere innocenti comunque fino all’eventuale condanna definitiva) sono accusati anche di altri colpi e a inizio aprile erano finiti in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vincenza Marra. Il numero di persone coinvolte nell’affare sarebbe stato però ben maggiore. Nell’inchiesta compaiono infatti sei indagati (tra cui una stretta congiunta di Ziccardi), ma per quattro di essi la richiesta di provvedimento restrittivo non era stata accolta in assenza di gravi indizi. La tesi della Procura ordinaria è che i sei (oltre ai due arrestati, figurano come indagati a piede libero Nicola Battista, Francesco De Matteo, Amalia Ziccardi e Angelo Maurano) stazionassero abitualmente nella zona della metro di piazza Cavour per prendere posto in alcuni casi sugli autobus di linea per individuare le vittime e rapinarle o derubarle: una “specialità” per la quale sia Ziccardi che De Ponte erano già stati in precedenza attenzionati dalle forze dell’ordine che monitorano gli ambienti della microcriminalità del centro storico. Una vicenda incresciosa, per la quale i due sono stati adesso condannati a pene comprese tra i quattro e i cinque anni di carcere. Un verdetto che non ha del tutto soddisfatto le aspettative del pubblico ministero, che aveva invece chiesto due condanne a sei anni.
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