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19 Ottobre 2023 - 08:30
Vivere sotto scorta da quasi 35 anni «è pesante. Ci sono giorni in cui si soffre di più, viene la sindrome da soffocamento a non poter fare una passeggiata da soli, non poter andare in bicicletta, non uscire in moto. Penso di non fare un bagno al mare da 25 anni». Lo afferma, raccontandosi in un'intervista al “Corriere della Sera", il procuratore Nicola Gratteri che domani a mezzogiorno presterà giuramento al Tribunale di Napoli e si insedierà a capo della Procura più grande d'Italia.
A proteggerlo «otto-dieci persone fisse: di più non è possibile. A questi si aggiungono quelli che quando mi sposto fanno i controlli, le bonifiche, portano i cani per sentire l'esplosivo. È abbastanza asfissiante. Mi costa tantissimo sul piano psicologico, bisogna avere nervi d'acciaio». Ma alla domanda se sia mai andato dallo psicanalista, il procuratore risponde: «Ci vado ogni domenica: il mio psicanalista è l'orto, lavorare la terra, piantare zucchine e cetrioli, in questo periodo cavoli, broccoli, bietole, raccogliere le olive. Domenica scorsa sono stato 12 ore sul trattore per trinciare l'erba».
Gratteri racconta di aver fatto nel tempo arrestare anche amici di infanzia: «Sì, molti studenti erano figli di capimafia». Gratteri si dice spinto dalla «convinzione che quello che faccio serve, è utile alla collettività. La libertà non è andare in bici o farsi un bagno al mare. La libertà è stare anche per un anno sotto una pietra, fermo, immobile, ma poi poter dire quello che si pensa e guardare tutti negli occh».
A Napoli «devo entrare in Procura e lo farò domani. Per prima cosa devo ascoltare tutti. Io faccio 4-5-10 riunioni in un giorno. Arrivo alle otto, esco alle 20, mangio sulla scrivania, non mi alzo finché non ho preso una decisione, mettendo a disposizione la mia esperienza».
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