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Al Vomero chiudono anche bar e pasticcerie

Al Vomero chiudono anche bar e pasticcerie

Saracinesce abbassate definitivamente per la caffetteria Vanvitelli

NAPOLI. Al Vomero si acuisce la crisi del commercio. Colpiti anche gli esercizi pubblici: chiudono bar e caffetterie. Mentre le strade della municipalità collinare sembrano sempre più adatte a un percorso da Camel Trophy, visti i dissesti e le buche, continuano ad abbassarsi definitivamente le saracinesche degli esercizi commerciali. Tra gli ultimi negozi storici scomparsi c'è anche la profumeria Pepino, la cui attività in via Luca Giordano risaliva a 60 anni addietro.

«Una crisi che sta colpendo, in questi ultimi tempi, anche bar e caffetterie -  puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari -. Tra queste ultime, nella centralissima piazza Vanvitelli, nei pressi di una delle uscite del metrò collinare, ha chiuso anche l'omonima caffetteria . Ma non è l'unica. Stessa sorte era toccata in precedenza al bar pasticceria Ranieri in via Bernini e al bar pasticceria Ranieri in via Cilea. A questo proposito molti si domandano se non sia il caso, una volta che queste attività hanno chiuso, di far rimuovere le strutture esterne che continuano invece a occupare il marciapiede. Anche nel settore dell'abbigliamento la situazione non è affatto rosea. Un noto marchio, presente da oltre mezzo secolo, sta per lasciare i locali in via Kerbaker per trasferirsi in una nuova sede. Ma, più in generale, girando per le strade e le piazze del Vomero e dell'Arenella non è difficile imbattersi in locali che, allo stato, appaiono privi di un'attività».

«E così, senza che vengano messe in campo valide quanto concrete iniziative di sostegno da parte degli Enti preposti, sia a livello nazionale che locale, per superare la difficile quanto perdurante crisi economica, che ha subito colpi ferali prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze dei noti eventi bellici, le aziende commerciali e artigianali presenti sulla collina vomerese, sembrano destinate a continuare inesorabilmente a scomparire». Una trasformazione, quella del settore commerciale che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata da un quarto di secolo a questa parte e che sembra destinata a subire l'ennesimo contraccolpo negativo in questo scorcio di fine anno.

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