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Delitto Cepparulo, un secondo agguato fallì

Delitto Cepparulo, un secondo agguato fallì

Le novità investigative sull’omicidio nel circoletto che costò la vita all’innocente Ciro Colonna. Il pentito Antonio Pipolo rivela: i killer cercavano anche un certo “Limone”

NAPOLI. Oltre a Raffaele Cepparulo detto “Ultimo” i killer avevano un altro obiettivo, che il pentito Antonio Pipolo ha indicato soltanto con il soprannome: “Limone”. Ma in quel tragico pomeriggio del 7 giugno 2016, quando perse la vita anche l’innocente Ciro Colonna, il secondo bersaglio della spedizione di morte non c’era nel circoletto di Ponticelli. Una novità investigativa sul duplice omicidio, sul quale ha parlato pure Antonio Rivieccio detto “Cocò”: reo confesso, pentitosi nell’estate 2021.

Le dichiarazioni dell’affiliato ai Sibillo che faceva parte del clan Minichini-De Luca Bossa hanno rappresentato uno dei pilastri dell’accusa in secondo grado, tant’è che la condanna per gli imputati è diventata definitiva. Mentre quelle “de relato” di Antonio Pipolo, pure prezioso per descrivere lo scenario malavitosi di Ponticelli, nulla hanno aggiunto che possa cambiare il giudizio previa un’eventuale revisione del processo.

La sentenza infatti è passata in giudicato e nessun colpo di scena appare possibile: con la pronuncia della Cassazione si è concluso l’iter giudiziario e sono state confermato le condanne comminate nel dicembre 2020 dalla quinta sezione della Corte d’assise d’appello di Napoli: sei ergastoli, un’assoluzione e una riduzione di pena dall’ergastolo a 20 anni per i mandanti, gli esecutori e coloro che hanno contribuito all’organizzazione del raid camorristico che portò al duplice assassinio.

Pesanti le condanne finali inflitte il 5 maggio 2022: fine pena mai per il mandante, il boss di San Giovanni a Teduccio Ciro Rinaldi “Mauè”, i killer Michele Minichini e Antonio Rivieccio detto “Cocò” (pentitosi nell’estate 2021), la “filatrice” Anna De Luca Bossa e le “pazzignane” Luisa De Stefano e Vincenza Maione, che hanno partecipato alle fasi organizzative dell’agguato, fornendo poi appoggio ai killer successivamente, favorendone la fuga.

In appello, altri due imputati erano riusciti ad alleggerire le loro posizioni: Giulio Ceglie fu assolto, mentre Cira Cepollaro, la madre di Michele Minichini, si è vista ridurre la pena a 20 anni. Raffaele Cepparulo, “Ultimo” dei “Barbudos” del rione Sanità che si erano opposti ai Sequino, aveva lasciato gli Esposito-Genidoni-Spina alleandosi con i Vastarella, ma soprattutto si era avvicinato ai De Micco di Ponticelli dopo aver trovato alloggio alle Case Nuove.

Perciò negli ambienti del nuovo asse di camorra Rinaldi-Minichini-De Luca Bossa si decise che doveva essere eliminato, tanto più che frequentava anche i Mazzarella. Un doppio nemico quindi, ucciso in via Cleopatra il 7 giugno 2016 all’interno di un circolo ricreativo. Purtroppo però ci andò di mezzo anche l’innocente 19enne Ciro Colonna, semplice frequentatore del locale gestito da un parente dei De Luca Bossa. I sicari entrarono dal retro e fecero fuoco a raffica, con il giovane che si trovò sulla traiettoria dei proiettili nella seconda fase della sparatoria: era tornato indietro per raccogliere gli occhiali da terra.

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