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27 Ottobre 2023 - 08:51
«Credo che l’esperienza che stiamo vivendo a Napoli, battistrada del nuovo approccio della finanza rispetto ai Comuni in difficoltà e che vedo si sta ripetendo altrove, ci insegna che se pensiamo che se al centro c’è il cittadino, garantendogli i servizi, e poi c’è la buona amministrazione che si assume le sue responsabilità, alla fine non paga il cittadino e i conti si rimettono anche in ordine. Questo va fatto anche a livello nazionale». A dirlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, durante il suo intervento all’assemblea annuale dell’Anci. «I Comuni hanno pagato di più i tagli di tutti negli ultimi 15 anni, i trasferimenti centrali si sono ridotti del 40 per cento dal 2007. Risentiamo dei fenomeni economici, l’inflazione pesa perché si paga per l’illuminazione stradale, le mense scolastiche, la manutenzione delle strade. Ora con nuovi tagli ai Comuni dopo sette anni, con la capacità di spesa già ridotta del 10-15%, qual è il beneficio per i meno abbienti e per i ceti medi?», spiega Manfredi. «Ci vuole un nuovo patto di fiducia nei confronti dei sindaci e delle Amministrazioni locali perché noi rappresentiamo i cittadini italiani e per far questo ci vogliono degli interventi selettivi. Sono d’accordo con il ministro dell’Economia Giorgetti, ma la selezione va fatta bene, scegliendo nel Paese chi deve contribuire di più e chi meno» aggiunge. Infine: «Va rivisto anche il tema della finanza locale, la maggior parte di quello che incassiamo dipende dalla nostra capacità di riscossione, ci sono altri enti che invece vivono di finanza derivata e che potrebbero contribuire di più ai problemi che stiamo vivendo, così che noi possiamo fare risposte ai cittadini».
IL MONITO DI GIORGETTI. Dal canto proprio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolinea che «abbiamo davanti a noi una prospettiva nella quale con pazienza e responsabilità possiamo collaborare per individuare soluzioni che sappiano conciliare le aspirazioni dei livelli locali con la salvaguardia degli equilibri complessivi». E ancora: «Le risorse da utilizzare per queste attività non sono mai abbastanza, lo comprendo, ma non si può ignorare il momento particolarmente delicato che stiamo attraversando».
DECARO AVVERTE. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, è chiaro: «Non vogliamo ingaggiare una battaglia con il Governo perché non siamo quelli che urlano ma quelli che ragionano, però una soluzione la dobbiamo trovare perché le nozze con i fichi secchi non le possiamo. Se da un lato aumentano i costi e dall’altro ci viene fatto un taglio un taglio non riusciamo a offrire i servizi ai nostri cittadini. Oggi i servizi più importanti sono quelli sociali, il welfare e non possiamo fare finta di niente, non possiamo chiudere gli occhi e girare la testa dall'altro lato davanti a chi chiede aiuto al sindaco per questo chiediamo al premier e ai ministri di essere convocati per fare sentire la nostra voce».
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