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Turismo a Napoli, bassi “sotto attacco” al Centro storico

Turismo a Napoli, bassi “sotto attacco” al Centro storico

NAPOLI. Il centro storico di Napoli ha la percentuale più alta di affittuari in Italia, il 39%. Il 70% delle case è abitato da coppie giovani e a basso reddito. Gli sfratti esecutivi sono passati dai 1.700 del 2017 ai 12mila di quest’anno. L'85% di questi sono causati da morosità. Se tutti gli sfratti fossero eseguiti nei tempi previsti dalla legge, più di 30mila persone resterebbero senza una casa. In compenso ci sarebbero migliaia di case, mionolocali e bassi da adibire a B&B. Negli ultimi anni, gli arrivi dei turisti a Napoli sono notevolmente aumentati. L'assessora al Turismo Teresa Armato ha confermato un incremento del 18,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che era già stato molto positivo rispetto ai periodi precedenti. Per capire a pieno cosa Napoli sia diventata bastarebbe fare un giro tra i vicoli del Quartieri. I bassi sono diventati bar, o servizi di custodia bagagli, negozi che vendono t-shirt e souvenir, B&B con il nome di Maradona, pizzerie e ristoranti con volti di Totò e frasi in napoletano di Eduardo De Filippo alle pareti e la musica di Pino Daniele a palla. I più richiesti dai turisti sono i cosiddetti bassi. Utilizzano la piattaforma Airbnb si vede che promettono un'esperienza autentica della vita napoletana. Tour organizzati promettono cene folcloristiche, visite a ex case di tolleranza e spettacoli interpretati dai femminielli. Lì dove si vendevano sigarette di contrabbando fioriscono i baretti con spritz a pochi euro e pasta e fagioli. Ma per fare questo bisogna mandare via quei pochi inquilini ancora rimasti. Lo sfratto per morosità è quello “più in voga”, poi a seguire -come dicono i proprietari- ci sono quelli di fine contratto . In un modo o in un altro insomma la trasformazione di Napoli attraverso il turismo deve andiare a compimento. La questione dei costi degli affitti però si è acuita durante la pandemia. Molte persone, impiegate in nero in bar e ristoranti, hanno perso il lavoro e hanno smesso di pagare l'affitto. Alla fine del 2021, il governo non ha rinnovato la proroga del blocco degli sfratti, provocando un incremento degli sfratti esecutivi per morosità. Ora, se non si paga una rata d'affitto, si rischia di essere cacciati.

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