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Infermieri, la carica dei 1.650 idonei attende: leggera a De Luca

Infermieri, la carica dei 1.650 idonei attende: leggera a De Luca

Da un lato le carenze di organico che riguardano la sanità, dall’altro i concorsi già fatti con oltre 1.600 infermieri idonei sotto la spada di Damocle del rischio della scadenza delle graduatorie. È uno dei paradossi della sanità in Campania.

LA RICHIESTA DI UN INCONTRO. Per sbloccare questo impasse gli idonei alle graduatorie concorsuali per infermieri del Servizio sanitario regionale hanno scritto una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e ai direttori generali delle Aziende ospedaliere per avere al più presto un incontro «per esporre la problematica relativa alla scadenza delle graduatorie con numerosi idonei ancora disponibili e da collocare nelle Aziende della regione».

IN 1.650 ATTENDONO. Secondo i numeri riferiti, presso l’Azienda Vanvitelli di Napoli sono 416 ancora gli idonei (scadenza novembre di quest’anno), presso l’Azienda Moscati di Avellino sono 319 (con scadenza sempre questo mese), mentre presso l’Azienda San Giovanni e Ruggi di Salerno sono addirittura 914, anche se in questo caso la scadenza della graduatoria è gennaio del prossimo anno. «Abbiamo seguito con piacere l’incontro del presidente della Regione con i rappresentanti dell’Opi Napoli - scrivono gli idonei infermieri - cogliendo la sua disponibilità verso la nostra professione e per questo siamo qui a chiedere di raccogliere il nostro disperato appello per trovare una soluzione». Insomma, gli infermieri chiedono una svolta che sia in grado di «far rientrare molti di noi in Campania, portando l’esperienza maturata nel Nord Italia dove purtroppo molti di noi sono costretti a restare dopo anni e anni di sacrifici, vedendosi anche negati nullaosta alle mobilità dalle Aziende di appartenenza».

UN BUCO DI 10MILA INFERMIERI. Sono circa diecimila gli infermieri che mancano in Campania, e la Regione ha promesso di varare a breve un progetto obiettivo con gli infermieri che per abbattere le liste d’attesa e gli screening, soprattutto oncologici, per allargare la prevenzione sul territorio, nei quartieri.

LA PROMESSA DI DE LUCA: DELIBERA PER LO SCORRIMENTO DELLE GRADUATORIE. D’altra parte, alle richieste degli infermieri, lo stesso governatore ha replicato promettendo che al più presto sarà messa a punto una delibera che autorizzerà le Aziende sanitarie ad andare oltre la soglia prevista dalla legge, utilizzando proprio lo scivolamento delle graduatorie. La presidente dell’Ordine degli infermieri di Napoli, Teresa Rea, ha ribadito tutta la disponibilità degli infermieri a lavorare per una sanità sempre più vicina ai cittadini, «ma servono modelli organizzativi innovativi -ha avvertito - per dare il giusto riconoscimento professionale agli infermieri, perché dove mancano l’offerta sanitaria peggiora».

LA SFIDA DELLA SANITÀ TERRITORIALE. Sullo sfondo si staglia poi la grande sfida della riforma della sanità territoriale prevista dal Pnrr, per attuare la quale servono «non meno di 50mila» infermieri, spiega a sua volta il sindacato Nursing Up. Agenas ha stimato un fabbisogno di 47.500 unità, «a questi - osserva - va inevitabilmente aggiunta una stima dei professionisti legata alle oggettive evidenze quali le dimissioni volontarie, la fuga di infermieri all’estero, gli attesi pensionamenti». In questo contesto l’Asl di Caserta ha inaugurato, ad Aversa, il Corso di formazione per gli infermieri di famiglia o comunità. Il corso teorico e pratico, primo con questa specificità in Campania, ha l’obiettivo di creare esperti in grado di gestire in maniera completa i pazienti con patologie cronico-degenerative.

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