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04 Novembre 2023 - 07:45
Dal 27 al 29 novembre esperti a confronto sul patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. Sangiuliano: «Grande occasione per la città, qui abbiamo messo in campo tantissimi progetti»
ROMA. «È una grande occasione per Napoli, fortemente voluta da me e dal ministro Antonio Tajani. Per tre giorni Napoli ospiterà delegati da tutto il mondo, molti ministri della cultura. Napoli è già una grande capitale culturale mondiale, questa sarà una ulteriore vetrina per affermare la sua bellezza. Ringrazio il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per la stretta collaborazione nella realizzazione di questo evento». A dirlo il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa alla Farnesina intervenendo con il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Cultural Heritage in the 21st century”, che si svolgerà a Napoli dal 27 al 29 novembre prossimi.
I TERMINI DELL’INIZIATIVA. L’Italia ospiterà in quella occasione rappresentanti ed esperti dei 194 Stati membri Unesco per elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. La conferenza, organizzata dal Governo italiano per tramite dei ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Cultura di concerto con l’Unesco, avviene in occasione della celebrazione per il 50esimo anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale.
IL RUOLO DEL PAESE. «In quei tre giorni l’Italia porrà al centro dell’agenda Unesco nuove questioni - aggiunge Sangiuliano - quali ad esempio il sovraffollamento di alcuni luoghi turistici con la conseguente necessità di regolare i flussi dei visitatori. Importante saranno anche i temi del traffico internazionale illecito di opere d’arte, a cui l’Italia è particolarmente sensibile; dei cambiamenti climatici e del loro impatto sui beni culturali; della tutela del paesaggio che, citando Benedetto Croce, “è il volto amato della Patria”; dell’antropizzazione. Siamo sicuri che arriveremo a un documento comune che impegni le nazioni aderenti all’Unesco ad atti consequenziali nell’ambito della cornice che insieme, in un dialogo democratico, civile e garbato, andremo a definire».
LA SCELTA DI NAPOLI. E sulla scelta di Napoli, Sangiuliano ricorda che «è una grande capitale culturale del mondo ma anche una città dove il mio ministero ha concentrato sforzi importanti nel segno di uno sviluppo e di una valorizzazione dei beni culturali. Quando ne ho parlato con il direttore generale Unesco, Ottone Ramirez che è ex ministro della cultura del Cile, ha convenuto che Napoli è la sede naturale per poter fare una conferenza Unesco. Per la sua storia, per la sua tradizione, per il suo essere, per il suo sviluppo storico. A via Santa Maria a Costantinopoli ancora ci sono le mura greche. Ci sono tante testimonianze della romanità e del Medioevo. È la sede naturale per poter sviluppare un discorso di questo tipo. Palazzo Reale sarà l’epicentro, e poi ci saranno anche eventi collaterali, concerti. Potremo mostrare le bellezze di Napoli, soprattutto del suo centro storico, uno dei più grandi del globo, a tutto il mondo, le sue chiese, i suoi musei, come il Museo archeologico nazionale che è veramente un’eccellenza in questo momento». E ancora: «Nei prossimi giorni col sindaco di Napoli daremo inizio ai lavori in quello splendido edificio che è Palazzo Fuga, costruito da Carlo III di Borbone, il più grande edificio pubblico d'Europa con 140mila metri quadri dove raddoppierà lo spazio espositivo del marmo. Si sta concludendo il restauro dei Girolamini, stiamo intervenendo sulla Villa Floridiana al Vomero che già adesso è possibile vedere enormemente cambiata rispetto a qualche mese fa. Abbiamo creato dei musei autonomi, i musei nazionali del Vomero, quelli di Capri che saranno delle entità autonome, il che significa maggiore capacità di spesa, maggiori risorse, una gestione più manageriale. Su Napoli ci sono tante cose in essere. Lo stesso sindaco ha avuto da me un finanziamento per il Maschio Angioino. Credo che a breve sarà pronta la progettazione».
LA POSIZIONE DELLA FARNESINA. Tajani, dal canto proprio, sottolinea che «è un evento che riveste grande importanza, abbiamo scelto Napoli perché è una delle capitali mondiali della cultura. L’Italia ha il primato dei siti iscritti nel patrimonio Unesco, un esempio unico tra patrimonio naturale e culturale che si accende nel Mediterraneo che deve essere luogo di pace. Napoli è iscritta al patrimonio mondiale del 1995 ed è un esempio unico di integrazione tra patrimonio naturale e culturale. È vero che non siamo una potenza militare ma siamo certamente una potenza culturale. È un segnale nei confronti anche per il Sud del nostro Paese».
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