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07 Novembre 2023 - 08:26
NAPOLI. «Oggi per Napoli e tutto il Sud è una meravigliosa giornata. Abbiamo aperto il cantiere per il recupero del grande Albergo dei poveri». Sono le parole del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presente ieri a Napoli durante la cabina di regia a Palazzo Fuga per la presentazione del progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana sul grande edificio di piazza Carlo III. Un progetto frutto di una strategia di rigenerazione, basata su un modello che ha due riferimenti: nuove generazioni e produzione culturale. Il Real Albergo dei Poveri, per il ministro Sangiuliano: «Sarà una grande infrastruttura culturale al servizio dei cittadini, per riqualificare una zona bellissima della città ed un’area di grandi tradizioni e identità». Complice il vincolo di uso sociale, il progetto, a firma dell’architetto Paolo Desideri, prevede la ristrutturazione della corte centrale e di quella occidentale. Un progetto che, appena un anno fa, l’assessora all’urbanistica Laura Lieto preannunciò come: «Ambizioso, lungo, incrementale e con tempi di realizzazione diversi». A ribadirlo ieri, è stato il sindaco Gaetano Manfredi: «I lavori inizieranno tra qualche settimana e l’obiettivo è quello di concludere per il 2026. Abbiamo chiesto ai progettisti di fare una cantierizzazione che consentirà degli usi temporanei continui, paralleli alla realizzazione dei lavori. Questo consentirà di tenere il palazzo aperto e, intanto, di avere un cantiere con centinaia di persone che lavorano». Ma a cosa serviranno i fondi del Pnrr arrivati dalla cabina di regia del Ministero della Cultura? Due sono i pilastri su cui poggia il progetto: Istruzione e Cultura. Ma andiamo con ordine.
ISTRUZIONE. La struttura accoglierà, in uno spazio di 13mila metri quadri, l’Università Federico II e la Scuola Superiore Meridionale. Per la prima, aule dai 20 ai 100 posti di capienza. Per la seconda, invece, non solo un’aula magna e numerose aule studio, con laboratori informatici e linguistici, ma anche uno studentato con 176 posti letto con una cucina per piano.
MUSEO. Un’area di 10mila metri quadri per dare una seconda sede al Museo Archeologico di Napoli, in modo da permettere l’esposizione di tutte le collezioni ed il godimento anche di spazi espositivi all’aperto.
BIBLIOTECA. Aree studio, di consultazioni e di esposizioni temporanee, info-point e magazzini librari, sono solo una parte di ciò che è presente nel progetto destinato alla biblioteca. 6mila metri quadri per una public library con sale polifunzionali da dedicare non solo a corsi e conferenze, ma anche ad aree digitali con work station e Gaming. In programma anche una caffetteria ed un bookshop.
RISTORAZIONE. Alla caffetteria della biblioteca ed ai ristoranti delle Corti centrali, si aggiungerà anche il Roof Garden. L’obiettivo appare dunque evidente: rendere nuovamente fruibile la più grande infrastruttura sociale e storica della città, organizzandola secondo un modello funzionale in coerenza con lo strumento urbanistico vigente. Quello che preoccupa però, non è tanto la fine della cantierizzazione prevista per dicembre 2026. Negli uffici del Pnrr, i progetti sono guidati da obiettivi intervallati. Il raggiungimento di questi ultimi, nell’arco temporale preposto, chiamati Milestones, ad oggi, sono stati rispettati. È infatti passato un anno dalla dichiarazione, in Consiglio Comunale, dell’assessora Laura Lieto, la quale annunciava che il progetto definitivo sarebbe stato pronto entro dicembre 2023. A novembre il progetto in effetti c’è, così come la cantierizzazione dell’immensa struttura. Quello che preoccupa, invece, è il tema della sostenibilità economica nel tempo. «Non ho problema a definirmi emozionato nel vedere che finalmente iniziano i lavori per il grande progetto dell'Albergo dei Poveri. La cultura non deve essere soltanto una mera ostentazione di parole ma la cultura ha bisogno di infrastrutture, e noi oggi creiamo una grande infrastruttura a Napoli ma che serve a tutto il Mezzogiorno e a tutta l'Italia» ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, prima dell'incontro con il sindaco Manfredi. «La cultura ha bisogno anche di luoghi, di spazi e di infrastrutture dove poter essere declinata - ha concluso il ministro -Qui si potranno organizzare concerti di buona musica e proiezioni di film».
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