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07 Novembre 2023 - 09:49
NAPOLI. Una raffica di intercettazioni aveva svelato il nuovo modus operandi del clan Mazzarella-D’Amico di San Giovanni a Teduccio. Nel mirino dell’agguerrita cosca di Napoli Est non ci sarebbe stato più soltanto il racket della droga e delle estorsioni, ma anche il reimpiego di denaro sporco, soprattutto attraverso i distributori di carburante dislocati in diverse zone della città. Un affare con cifre a sei zeri, azzerato però dal blitz con cui i carabinieri, a febbraio scorso, avevano eseguito oltre venti arresti. Ebbene, il processo scaturito da quell’inchiesta è finalmente arrivato al primo giro di boa con la requisitoria del pubblico ministero, che ieri mattina ha invocato ben venticinque condanne per un totale di più di trecento anni di reclusione. A rischiare grosso sono adesso soprattutto i presunti capi del cartello criminale, per i quali sono state richieste pene fino a 18 anni di carcere. Queste, nel dettaglio, le richieste di condanna avanzate ieri mattina dalla Procura nel processo che si sta celebrando con la formula del rito abbreviato: Pasquale Ariosto, 12 anni di carcere; Salvatore Autiero, 18 anni; Giovanni Borrelli, 12 anni; Antonio Catino, 8 anni; Gabriele Salvatore D’Amico, 12 anni; Salvatore D’Amico (classe ’98), 6 anni; Salvatore D’Amico “’o pirata” (classe ’73), 16 anni; Umberto D’Amico (classe ’96), 6 anni; Umberto D’Amico (pentito, classe ’90) 9 anni; Anna Dentice, 8 anni; Gennaro Improta, 18 anni; Giovanni Improta, 17 anni; Umberto Luongo, 8 anni; Ciro Mazzarella, 12 anni; Giovanni Musella, 18 anni; Alessandro Nocerino, 18 anni; Pasquale Nocerino (nato il 2 marzo ’74), 12 anni; Pasquale Nocerino (nato il 4 aprile ’74), 6 anni; Giovanni Salomone, 15 anni; Francesco Tabasco, 14 anni; Ester Urio, 14 anni; Giacomo Urio, 14 anni; Giovanni Urio, 12 anni; Maria Urio, 7 anni; Pasquale Urio, 15 anni. Toccherà adesso al collegio difensivo (avvocati Giuseppe Perfetto, Leopoldo Perone, Sergio Lino Morra, Salvatore Impradice, Antonio Abet e Mauro Zollo) provare ad aprire una crepa in un quadro indiziario fin qui rivelatosi a dir poco granitico. Le indagini, condotte dal febbraio 2018 al gennaio 2020, hanno consentito di dimostrare la perdurante operatività del clan Mazzarella, diretto da Ciro Mazzarella e Salvatore D’Amico, quest’ultimo quale coordinatore del gruppo a San Giovanni a Teduccio e Ponticelli, nonché nei comuni di San Giorgio a Cremano e Portici. Era stata documentata poi la contrapposizione armata con il gruppo camorristico dei Silenzio (quest’ultimo rientrante nella sfera di influenza dell’Alleanza di Secondigliano), soprattutto per un episodio: il lancio di bottiglie molotov su autovetture e motocicli in via Alveo Artificiale (nel cosiddetto “Bronx”) del 29 agosto 2018. Gli acquirenti hanno appuntato anche l’attenzione sul crescente interesse da parte della cosca al commercio e alla distribuzione degli idrocarburi, riscontrato attraverso le pretese estorsive nonché dall’acquisizione di un’attività di distribuzione a Fuorigrotta.
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