Tutte le novità
09 Novembre 2023 - 08:17
La Corte dei conti accusa ex sindaco e sei assessori: «Creato terreno fertile per i clan»
Con la loro gestione "disinvolta" avrebbero causato danni economici al Comune di Caivano, contribuendo al dissesto finanziario dichiarato nel 2016. Gestione che avrebbe creato ''un terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata''.
Per 7 persone, tra cui un ex sindaco e assessori, chieste sanzioni per 256mila euro totali e un'interdizione dagli incarichi pubblici per 10 anni. Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Campania, i Carabinieri del Comando Compagnia di Caivano hanno dato esecuzione alla notifica ad un ex sindaco e 6 assessori del comune di Caivano, nell'arco temporale compreso tra l'anno 2006 e l'anno 2015, del ricorso per responsabilità sanzionatoria conseguente al dissesto finanziario dell'ente, deliberato dal Consiglio comunale dell'ente nel 2016.
Le complesse indagini delegate dalla Procura - pubblici ministeri Licia Centro e Davide Vitale - assistite dalla documentazione contabile raccolta agli atti e da consulenze tecniche specialistiche, hanno consentito, all'esito di un lungo percorso istruttorio iniziato nel 2016 al momento della ricezione della delibera di dissesto trasmessa dal Segretario generale dell'ente, di suffragare l'ipotesi di responsabilità, ora sottoposta al vaglio della locale Sezione giurisdizionale, dei suddetti amministratori locali.
Nella ricostruzione dell'accusa, con le loro condotte scriteriate e la disinvolta gestione dei soldi pubblici, avrebbero portato al tracollo finanziario il Comune di Caivano, già afflitto da svariate ed incancrenite problematiche gestionali, "creando un terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata ed alimentando un generale clima di illegalità". Riscossione quasi inesistente, debiti fuori bilancio, gestione illegale degli appalti sarebbero alcune accuse mosse anche dall'Anac nel corso di indagini parallele.
Alcuni degli ex amministratori dovranno giustificare anche presunte irregolarità nella gestione degli alloggi popolari del ''parco verde'' di Caivano, vicenda per quale alcuni ex politici sono già stati condannati dalla Corte dei Conti. A chiusura delle indagini finanziarie, la Procura della Corte dei Conti ha chiesto per i sette la condanna alla sanzione pari a 20 volte l'importo della indennità di carica percepita per un ammontare complessivo di 256.059,60 euro, oltre alla richiesta di applicazione, per tutti, dell'interdittiva a ricoprire, per 10 anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. L'udienza di discussione del ricorso sarà celebrata a gennaio.
I DESTINATARI DELLE RICHIESTE DEI PM. I provvedimenti della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania riguardano l'ex sindaco Antonio Falco, per il quale si chiede la condanna al pagamento di 69.205,2 euro mentre si chiede la condanna al pagamento di 31.142,4 euro per gli ex assessori Francesco Casaburo, Bartolomeo Perna, Enzo Pinto e Vincenzo Semonella, Antonio De Rosa e Giulio Di Napoli. Per i sette ex amministratori pubblici indagati i pm hanno chiesto la sanzione massima consentita dalla legge e, cioé, un importo pari a venti volte l'indennità di carica percepita al momento delle violazioni ipotizzate, per un totale complessivo pari a 256.059,6 euro. L' udienza pubblica di discussione del ricorso sarà celebrata nel gennaio 2024.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo