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28 Giugno 2017 - 20:07
Audizione del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, alla Commissione parlamentare antimafia: lo stadio San Paolo è «un cesso»
«SIAMO OSTAGGIO DEGLI STADI». «Dall'81 c'è una legge, la 91, che non è mai stata aggiornata, io la abolirei. Noi siamo ostaggio negli stadi, non possiamo fare nulla, non si possono avere rapporti con i tifosi». Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, durante la sua audizione davanti alla commissione parlamentare antimafia. «Io sono contento di questa audizione che credo debba dare corso ad un seguito di rapporti con le rappresentanze del mondo calcistico per poterlo rifondare», ha sottolineato il numero uno azzurro che con l'arrivo del Ministro dello Sport, Luca Lotti, «pensavo ci fosse una rifondazione del calcio: bisognerebbe fare tabula rasa, questo è invece il Paese dei compromessi, dei non si può fare e non dei “si può fare"», ha sottolineato De Laurentiis.
«LO STADIO SAN PAOLO È UN CESSO». «Qui non esiste e non è mai esistita una adeguata legislazione di aiuto agli stadi di calcio» ha detto De Laurentiis. «L'unica volta che sono stati fatti dei lavori, nei lontani anni ’90, se devo andare a valutare i 75 miliardi spesi al San Paolo, dovrei dire qual è quel magistrato che ha fatto una verifica di come sono stati spesi i soldi e per cosa, visto che lo stadio San Paolo è un cesso, nel quale ho dovuto investire anche alcuni soldi per mettere a posto determinate strutture, altrimenti le signore mogli dei calciatori con i rispettivi figli non avevano nemmeno i bagni».
BINDI, SCELTA SAGGIA INTERLOQUIRE CON TIFOSI NAPOLI PER MORTE CIRO. «È stata saggia la scelta di interloquire con la tifoseria, in quella circostanza non si poteva fare altrimenti, ma il problema che deve porsi è: se "Genny la carogna" è in grado di avere questa autorevolezza, la società, attraverso le sue figure, deve avere una garanzia di non aver a che fare» con questi personaggi. Sono le parole della presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, durante l'audizione in Commissione Antimafia, sull'episodio avvenuto il 3 maggio 2014 alla finale di Coppa Italia Fiorentina Napoli, in cui si era diffusa la notizia della morte del tifoso Ciro Esposito. «Quel giorno ero allo stadio ed era trapelata la notizia che questo ragazzo era morto, la curva del Napoli era in subbuglio: facciamo invasione di campo, interveniamo. Arrivavano queste voci. Io ero vicino al presidente del Senato, al presidente del Coni Malagò e al presidente di Federcalcio, sono andato dal prefetto di Roma Pecoraro per dirgli di prendere un microfono e dire che Ciro non era morto. A quel punto la polizia locale accompagnò il dirigente del Napoli Alessandro Formisano e il capitano del Napoli a spiegare a questi signori che non facevano iniziare la partita che il tifoso non era assolutamente deceduto. Io Genny non l'ho mai conosciuto».
«ODIO GLI AGENTI? NAPOLI NON PAGA CERTE COMMISSIONI». «Io sono in completo disaccordo con le istituzioni calcistiche, anche con la Fifa e dico sempre ai miei, stiamo attenti. Poi trovo dei mistificatori che si inventano le professioni o fondi che gestiscono i giocatori e fanno il bello e il cattivo tempo nel mercato. Il Napoli non paga certe commissioni, quelle nella norma, e cerchiamo di pagare anche meno». Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in audizione in Commissione Antimafia, su una domanda sul mondo dei procuratori dei calciatori e delle commissioni pagate dai club. «I pagamenti all'estero non sono riprovevoli a meno che non sono fatti a società fantasma. I nostri pagamenti sono fatti da una banca all'altra, tutto è ripercorribile in modo attento. Poi io ho sempre odiato gli agenti di cinema, pensi quelli del calcio...», ha aggiunto il presidente del Napoli.
«SARRI? DA CONTRATTO CON NOI ALTRI 3 ANNI». «Sarri ha un contratto che deve restare con noi per altri tre anni» e anche per Reina «è ancora in piedi un contratto: che stiamo sempre a rinnovare?». Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis parlando delle strategie di mercato all'uscita dall'audizione in commissione Antimafia. De Laurentiis si è detto inoltre «molto contento dell'arrivo di Ounas», mentre sull'obiettivo Mario Rui ha glissato: «Adesso vediamo, siamo appena agli inizi e tra l'altro il mercato non è ancora aperto. Tutto fatto? Vedremo…».
BINDI CHIEDE A DE LAURENTIIS SE LASCIA, «È UN FILM IN EVOLUZIONE». «È un film in evoluzione, ancora non uscito nelle sale. Delle volte mi domando quanti film avrei girato in America se non fossi tornato in Italia». È stata la riposta del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, alla presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che con il senatore Pd Esposito si è augurata che De Laurentiis rimanesse alla guida del Napoli.
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