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09 Novembre 2023 - 11:14
NAPOLI. Gli uomini di Malanapoli alzano il tiro e stavolta nel mirino finisce uno dei simboli della lotta alla camorra. Teatro del misfatto il quartiere Arenaccia, dove martedì notte un commando di rapinatori ha fatto irruzione nei locali che ospitano la fondazione “’A voce d’’e creature”, la onlus fondata e diretta da don Luigi Merola, che da anni si batte per sottrarre i ragazzi a rischio devianza dalle grinfie della criminalità. I balordi, stando a una prima conta dei danni, dopo essere entrati nel centro di via Piazzolla, hanno puntato subito alla zona che ospita il laboratorio per la formazione di giovani pizzaioli, dal quale hanno prelevato e fatto sparire una pala in acciaio, una scala estensibile e un’impastatrice in cemento che era stata usata pochi giorni prima per la risistemazione di un muretto. Pesante la conta dei danni, che da una prima stima si aggirerebbe intorno agli 8.000 euro. Il centro “’A voce d’’e creature” appena il 27 ottobre scorso aveva ricevuto la visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale aveva speso parole di orgoglio per un progetto che da oltre dieci anni dà speranza e prospettive a tanti ragazzi a rischio. Un programma ambizioso, quello di don Merola, cresciuto tra l’altro proprio all’interno di un bene confiscato alla camorra e oggi di proprietà del Comune di Napoli: la sfarzosa villa di via Piazzolla un tempo appartenuto al ras del clan Contini Raffaele Brancaccio, alias “Bambù”. Tornando invece ai fatti della scorsa notte, la dinamica del raid è stata ricostruita dalla polizia che sta adesso conducendo le indagini sul caso. I malviventi, almeno tre, avrebbero fatto un primo sopralluogo sulla scena intorno alle sei del mattino, per poi passare all’azione con il favore delle tenebre. L’irruzione è così scattata in piena notte, quando le strade dell’Arenaccia erano ormai quasi deserte. Distrutta la telecamera puntata sul cancello di ingresso, i ladri, tutti con i volti travisati da berretti e cappucci, si sono introdotti nel centro e, raggiunta la zona pizzeria, hanno rubato attrezzature dal valore di circa 8mila euro. Appreso del raid, don Luigi Merola non fa mistero del proprio stato d’animo: «Sono amareggiato per questo gesto bruttissimo. Facciamo tanti sacrifici per strappare i ragazzi a rischio dalla strada e poi vediamo che i balordi ci tolgono ciò che noi diamo ai loro figli. È una cattiveria a cui non trovo risposta». La macchina della solidarietà si è però subito messa in moto. L’avocato Patrizia Alongi, esecutore testamentario di Emma Chianese Monetti, che insieme agli eredi Marco Cartagine e Deyanira Baldwin Gonzalez il 4 novembre scorso aveva donato alla Fondazione di don Merola 20mila euro, in adempimento delle volontà testamentarie della benefattrice, si è dichiarata disponibile a contribuire a ripagare tutti i danni causati da «un atto vile e spregevole». L’avvocato Alongi ha poi assicurato che ulteriori proventi della vendita dei beni ereditari della signora Chianese Monetti saranno immediatamente donati a Don Merola, con la certezza che altri contribuiranno alla nobile causa.
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