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Gasparri: «La Zes unica è una grande chance»

Gasparri: «La Zes unica è una grande chance»

 «Più che avere paura dell'autonomia differenziata, bisogna pensare a spendere bene le risorse a disposizione ea far quadrare i conti». È questo il punto di vista espresso da Maurizio Gasparri , a Napoli per la prima delle due giornate di studio su “Sud, identità e futurò”, organizzate dalla Fondazione Banco di Napoli. Intervenendo al convegno che apre la due giorni, il senatore di Fi spiga: «Non ho quindi alcun timore di questo progresso, che è fermo da decenni, da quando le Regioni sono state istituit». Il vicepresidente del Senato evidenzia poi che ieri «in Parlamento è stato approvato un decreto molto importante a tutela del Sud, per un uso migliore delle ingenti risorse che nei decenni vengono erogate e che non sempre vengono utilizzate. Dobbiamo utilizzare bene le opportunità che il Sud ha avuto e avrà - prosegue - e non temere l'autonomia, che dev'essere realizzata in un equilibrio che garantisce una perequazione alle regioni più svantaggiate, ma anche meccanismi per utilizzare al meglio i fondi nazionali o europei che le nostre regioni meridionali hanno a disposizione e che talvolta potevano utilizzare meglio». Gasparri interviene poi sull'ipotesi che sia il capoluogo campano a ospitare la sede per il Mediterraneo dell' Agenzia europea per la sicurezza marittima (Emsa): «Noi sosteniamo con convinzione questa candidatura di Napoli, ma attenzione ad affidare una funzione salvifica a queste realtà». «A volte ci si illude che la localizzazione in un determinato luogo risolva il gap - sottolinea l'ex ministro - dobbiamo pensare più alla sostanza. Certo, c'è una ricaduta, ma non si risolvono tutti i problemi». Per Gasparri è preferibile «utilizzare bene risorse come le Zes o la capacità di attrarre investimenti». A proposito della Zes del Mezzogiorno, il vicepresidente del Senato parla di «grandissima opportunità. Mi auguro che questa Zes unica - aggiunge - con procedura semplificata, possa contribuire a spendere bene le risorse ea recuperare il gap negativo». Non manca un intervento politico, con un riferimento a Vincenzo De Luca, che non viene però citato direttamente. «Come centrodestra escludiamo terzi mandati per le Regioni e per le grandi città, risponde alle domande dei giornalisti a margine del convegno. «Si sta discutendo di non porre limiti al numero dei mandati per i piccoli Comuni al di sotto dei 5mila abitanti - argomenta il vicepresidente del Senato - perché' a volte è faticoso trovare un sindaco per paesi di 200 o 300 abitanti, con compensi che in alcuni casi sono irrisori.Siamo favorevoli ad abolire dei limiti sotto i 5mila abitanti, stiamo riflettendo sull'eventualità di un terzo mandato al di sotto dei 15mila o dei 10mila abitanti, ma escludiamo totalmente i tri mandati al di sopra dei 15mila abitanti, anche per le Regioni».

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