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11 Novembre 2023 - 09:12
Un'occupazione che segue quella dell'Università degli Studi di Napoli L'Orientale quella posta in essere dagli studenti del Liceo Gianbattista Vico, che dall'8 novembre hanno dato vita ad una iniziativa radicale in solidarietà al popolo palestinese. «Ogni giorno ci arrivano notizie di bombardamenti ad ospedali, ambulanze, centri di rifugio ed obiettivi tutt'altro che militari; nel mirino dell'entità sionista ci sono bambini, civili, riserve d'acqua, cibo e carburante, con il chiaro obiettivo di mettere in campo una vera e propria pulizia etnica», si legge nel comunicato che hanno diramato a seguito dell'occupazione dello storico istituto napoletano sito in via Salvator Rosa. Gli studenti contestano quello che ritengono essere un colpevole silenzio su quello che - non hanno paura di dirlo - credono sia un genocidio posto in essere dal governo Nethanhyau ai danni del popolo palestinese. Diverse organizzazioni non governative infatti denunciano da settimane il fatto che a Gaza stiano morendo sotto il fuoco dell'esercito israeliano uomini, donne, bambini innocenti che nulla hanno a che fare con obiettivi strategici e militari. Gli studenti e le studentesse del "Vico Occupato" rivendicano quindi la possibilità di poter dare voce alla resistenza palestinese: nei giorni scorsi si sono tenute diverse iniziative che hanno visto protagonista la realtà dei Giovani Palestinesi, unitamente a tornei sportivi di solidarietà e di supporto al popolo della striscia di Gaza. Mentre la soluzione di pace pare allontanarsi o comunque pare essere ancora in una situazione di stallo generale, gli occupanti del liceo partenopeo rilanciano l'appuntamento alla mobilitazione di oggi alla Rotonda Diaz alle 15. «Stiamo portando avanti la lotta in solidarietà al popolo palestinese poiché siamo fermamente certi che sia fondamentale dare voce a chi in questo momento è privo di ogni diritto, a chi già viveva in quello che Amnesty International definisce "il più grande campo di concentramento a cielo aperto al mondo", al popolo palestinese che ha diritto come ogni altro al ritorno nella propria terra, incontrando la pace senza dover più fare i conti con le costanti violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e senza dover fronteggiare mai più uno degli eserciti più potenti della terra, che da ben prima del 7 ottobre di quest'anno perpetrava violenze ai danni dei palestinesi imbastendo ogni giorno di più un vero e proprio regime di apartheid», questa la conclusione degli studenti del collettivo Vico e coordinamento Kaos in proseguimento dell'occupazione.
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