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14 Novembre 2023 - 08:39
NAPOLI. La cultura batte la paura e l’illegalità. È questo il messaggio che Sergio Mattarella porta a Napoli arrivando in città per celebrare gli 800 anni dell’Università Federico II e l’inaugurazione dell’Anno accademico 2023/2024. Nell’Aula Magna dell’antica sede dell’università in corso Umberto risuonano l’inno nazionale eseguito da Andrea Bocelli - che oggi riceverà la laurea honoris causa - e l’Inno alla Gioia eseguito da 5 musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti.
«QUI LAUREATI TRE PRESIDENTI». Ad accogliere il Presidente della Repubblica ci sono il rettore, Matteo Lorito, il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, quello della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Lorito ricorda che in 800 anni di vita l’ateneo ha laureato tre presidenti della Repubblica. Tra questi, in particolare, il rettore ricorda Giorgio Napolitano, che si laureò in Giurisprudenza nel 1947, facendo scattare immediatamente il fragoroso applauso della sala.
«L’EUROPA PROMESSA DI PACE». Mattarella batte sul tasto a lui caro della costruzione europea, sottolineando che l’Europa «non è uno spazio geografico soltanto», ma molto di più: «È cultura comune, valori, consapevolezza di scambi di consonanza ideale», che hanno garantito «quella promessa di pace reciproca che si sono scambiati i popoli e gli Stati europei dopo la Seconda guerra mondiale». E in questo momento, in cui le guerre riprendono a insanguinare l’Europa orientale e il Mediterraneo, il Presidente spiega che «ricordare questi valori e l’immenso valore di queste scelte è particolarmente importante».
IL TEMA DEGLI ALLOGGI STUDENTESCHI. Il Capo dello Stato, quindi sottolinea come il tema dell’housing studentesco, sia «una questione non solo di primaria importanza, ma anche antica». Mattarella sottolinea come «nella prolusione il professore Mazzucchi (Andrea, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, ndr) ha volutamente ricordato che la Federico II disponeva di alloggi a prezzi calmierati per gli studenti».
LA VISITA A SCAMPIA. La parte più attesa della visita di Mattarella si svolge però a Scampia, dove il Presidente si dirige subito dopo la cerimonia solenne in corso Umberto. Qui Mattarella inaugura anche i primi ambulatori specialistici del plesso federiciano nel quartiere della periferia partenopea. Il Presidente sottolinea che «è importante quanto è stato fatto a Scampia: questa iniziativa, che ha trasformato un sito di degrado e speculazione, in un prezioso presidio di servizio sanitario e sociale, è un grande risultato e anche un messaggio che supera il valore, straordinariamente grande, del servizio sanitario, perché è un messaggio che dà coraggio, che infonde coraggio, per sgominare la paura, che è una condizione che induce all’indifferenza, quando non all’assuefazione, alla illegalità, alla prepotenza, all’emarginazione».
LA CITAZIONE DI CROCE. Il Presidente cita poi Benedetto Croce quando ricorda che la paura «non è forza, è debolezza e non costruisce ma distrugge. Soltanto la cultura costruisce».
«POLO UNIVERSITARIO IMPORTANTE SEGNALE». Mattarella spiega che «è importante il segnale che viene trasmesso, il ruolo che, al di là dell’immenso valore sanitario e accademico che riveste questa sede universitaria, avrà come irradiazione di positività, socialmente».
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