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14 Novembre 2023 - 08:57
NAPOLI. Fino agli anni ’80 hanno rappresentato un punto di riferimento nell’ambito del commercio vomerese, ma anche napoletano. Sono gli esercizi commerciali di vicinato in particolare adibiti alla vendita di generi alimentari, panetterie, pasticcerie, salumerie, macellerie e pescivendoli, che si tramandavano di padre in figlio, con ditte conosciute in tutta la città. Poi, man mano che avanzavano i supermercati, hanno visto decimata la loro clientela. Poi è toccata all’abbigliamento, alla pelletteria e alle profumerie. E aziende che, con oltre mezzo secolo di vita avevano reso famosi gli esercizi commerciali di tradizione sono spariti a uno a uno e purtroppo altre rischiano di aggiungersi a breve. L'ultima, in ordine di tempo a chiudere nei giorni scorsi, è stata la profumeria Pepino, in via Luca Giordano, un'attività che era stata inaugurata nel 1963, 60 anni fa. «Una trasformazione quella settore commerciale vomerese che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata negli ultimi decenni – ha ricordato Gennaro Capodanno, presiente Valori collinari -. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche tradizionali famiglie vomeresi sono arrivate attività di ogni tipo ma con prevalenza di bar, pizzerie, ristoranti e, più in generale, attività legate alla somministrazione di alimenti e bevande». Da qui l'ennesimo appello per sollecitare ancora una volta le istituzioni locali, Comune di Napoli in testa, a mettere in atto provvedimenti immediati e concreti per salvaguardare le antiche botteghe storiche ancora in attività nel capoluogo partenopeo, segnatamente nel quartiere Vomero.
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