Cerca

Agguato per un sospetto, Nasti resta dentro

Agguato per un sospetto, Nasti resta dentro

NAPOLI. Lugi Nasti (nella foto a destra), uomo vicino al clan Cimmino sospettato di aver preso parte all’agguato teso a Luca Mangiapia (nella foto a sinistra), resta per il momento ancora dietro le sbarre. Il 37enne Vomerese, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Riccardo Ferone, ieri mattina si è presentato davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, fornendo agli inquirenti alcuni nuovi spunti investigativi. Il giudice ha però ritenuto di non dover ridimensionare la misura cautelare, motivo per il quale il presunto pistolero è rimasto ancora a Poggioreale in attesa del prossimo ricorso al Riesame. Ieri mattina Luigi Nasti ha sostanzialmente ribadito quanto già messo a verbale in occasione della sua consegna spontanea ai carabinieri del Vomero. Il 37enne ha così ammesso di essersi trovato sulla scena del crimine, ma al tempo stesso ha sostenuto di non sapere che l’amico Raffaele Petrone fosse in possesso di un’arma e che avesse intenzione di usarla contro il cugino sospettato di aver commesso un furto in casa del fratello. Nasti ha poi aggiunto di essere disponibile ad accompagnare gli inquirenti sulla scena per aiutarli a trovare i bossoli: una mossa, con tutta probabilità, finalizzata a dimostrare che i colpi erano diretti verso il basso e non verso l’obiettivo designato. Per il momento la posizione di Nasti non è però cambiata e resta ancora in carcere, a differenza del coindagato che, dopo l’udienza di convalida, era stato spedito agli arresti domiciliari. Il 37enne vicino ai Cimmino aveva da subito ammesso il proprio coinvolgimento nella vicenda, spiegando che quella notte - era il 2 novembre scorso - aveva effettivamente accompagnato l’amico Raffaele Petrone a prelevare il cugino Luca Mangiapia, ritenuto, sulla scorta di alcuni video, l’autore di un furto di preziosi avvenuto in casa del fratello. La situazione è però ben presto precipitata. Dopo le minacce e gli insulti, Petrone avrebbe tirato fuori una pistola. Il 37enne gliel’avrebbe quindi strappata via dalle mani esplodendo un colpo verso il basso. Petrone sarebbe però riuscito a rimpossessarsi dell’arma e a quel punto, forse accidentalmente, è partito il proiettile che ha centrato Mangiapia alla gamba. Il 25enne pianurese è stato poi trasportato e abbandonato al Cardarelli), subendo l’amputazione del piede. LUNI

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori