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Violenza a Sant'Antimo, la madre minacciata: «Te ne devi andare dalla città»

Violenza a Sant'Antimo, la madre minacciata: «Te ne devi andare dalla città»

SANT’ANTIMO. «Sputavano e gli urinavano addosso, come per gioco, ma non si trattava di un gioco ma di una cosa assai brutta da fare a un coetaneo» ha raccontato la mamma del 17enne disabile bullizzato per oltre un anno. «A scoprire cos’era successo - continua la donna - è stato il fratello maggiore, quest’estate, mentre erano in vacanza, controllando casualmente il suo cellulare. Ha trovato dei video che ritraevano le angherie a cui il fratello minore era stato sottoposto. Siamo andati dai carabinieri e abbiamo denunciato tutto e consegnato i video, che risalivano allo scorso marzo. Da allora mio figlio non è più voluto andare a scuola. Anche adesso si rifiuta perché è traumatizzato. Ai ragazzi voglio dire che hanno sbagliato». La 53enne fa anche sapere di essere stata minacciata da alcuni parenti dei ragazzi accusati di violenze nei confronti del figlio: «è successo dopo la denuncia, mentre ero in strada, mi hanno detto che dovevo andare via da Sant’Antimo. Mio figlio è un ragazzo ingenuo, che non si ribella, quello che hanno fatto è sbagliato». L’indagine è stata condotta in stretta collaborazione tra la Procura di Napoli Nord, diretta da Annamaria Troncone, e la Procura minorile. Il alcuni video si vede il giovane trascinato con forza per le caviglie verso la botola delle scale, colpito alla testa con le sue stesse scarpe, costretto a subire atti sessuali da parte dei suoi aguzzini. Per il gip, gli aggressori hanno messo in atto un “meccanismo di minacce, percosse, condotte tese a vessare e umiliare per puro divertimento”. Uno “agisce”, gli altri ridono, incitano, riprendono con gli smartphone. In un video il più violento viene incitato a guardare un film porno per eccitarsi e poi sfogare i suoi istinti sulla vittima. Lo si costringe a toccare parti intime degli aguzzini che gli si appoggiano nudi sulla faccia, insultandolo e picchiandolo e insultando anche la madre. Le umiliazioni sono state riprese nei video in possesso della Procura.

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