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Notte d'inferno a Nisida: massacrati due poliziotti

Notte d'inferno a Nisida: massacrati due poliziotti

Nuova notte di inferno nel carcere-polveriera. Teatro dell’ennesima aggressione, con tanto di incendio doloso, è ancora una volta l’istituto minorile di Nisida, dove due detenuti ha prima dato fuoco alla cella e poi hanno atteso l’arrivo degli agenti per picchiarli con una raffica di calci e pugni: una trappola a tutti gli effetti. Piuttosto pesante il bilancio al termine della sommossa, con quattro poliziotti della penitenziaria costretti a ricorrere alle cure dei sanitari. Per tutti la prognosi è stata di 15 giorni. Uno dei baschi azzurri ha perso un dente, un altro ha diversi punti di sutura alla testa e altri due sono rimasti intossicati dal fumo. In una nota congiunta i sindacati Uspp, Uil Pp e Sinappe tornano a evidenziare che «sono troppi i detenuti stranieri provenienti dal Nord Italia che stanno mandando in tilt il sistema penale minorile campano dove il ripetersi di eventi critici sta minando anche la riabilitazione degli altri detenuti minorenni presenti». Per i tre sindacati è giunto il momento «di togliere i benefici di legge a coloro che si rendono protagonisti di aggressioni ai danno dei colleghi a cui va la nostra solidarietà». Federico Costigliola, coordinatore regionale campano per il settore minorile del sindacato Sappe ricostruisce così l’accaduto: «Durante la battitura serale, dopo che due reparti venivano accorpati e sorvegliati da un’unica unità di polizia penitenziaria, due detenuti di origini marocchine hanno appiccato il fuoco in una cella. Di conseguenza, il reparto si è riempito velocemente di fumo, propagato anche nel reparto sovrastante. Scattato l’allarme, gli agenti di polizia penitenziaria in servizio sono intervenuti per evacuare il padiglione e portare in salvo tutti i detenuti. Durante le fasi di messa in sicurezza, i due detenuti marocchini resisi responsabili dell’incendio hanno selvaggiamente aggredito il personale di polizia penitenziaria, procurando gravi lesioni a due agenti». «Uno dei quattro poliziotti - prosegue Costigliola - ha riportato una ferita alla testa e gli sono stati applicati diversi punti di sutura; un altro agente ha riportato una frattura allo zigomo e un dente rotto, mentre altri due sono rimasti intossicati dal fumo». Il sindacalista auspica che «il reparto detentivo coinvolto dall’incendio sia tempestivamente valutato e dichiarato inagibile visto che il personale dell’Ipm di Nisida, già svariate volte, si è ritrovato a dover lavorare nei reparti detentivi in assenza delle benché minime condizioni d’igiene e salubrità necessarie. Vanno adottate celermente misure che possono ripristinare seriamente l’ordine e la sicurezza nel carcere minorile». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale aggiunto del sindacato Sarap, Roberto Esposito: «Il Sarap mostra piena solidarietà al personale aggredito la scorsa notte e a tutto quel personale che lavora in prima linea senza i mezzi idonei per operare. Questo rafforza il nostro pensiero e cioè il dipartimento centrale ha un distacco con la periferia che non gli permette di conoscere i veri problemi che affliggono la polizia penitenziaria».

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