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Agguato a Di Lernia, movente privato

Agguato a Di Lernia, movente privato

Possibile svolta a breve nelle indagini sul ferimento in corso Bruno Buozzi a Barra. Per il raid contro Massimiliano Baldassarre, invece, si segue la pista camorristica

NAPOLI. Una lite pregressa dietro il fermento di Filippo Di Lernia, 46enne di San Giorgio a Cremano, colpito alle gambe da un colpo di pistola. Ecco la pista più seguita dalla polizia per risalire all’autore dell’agguato avvenuto l’altro ieri a Barra. La vittima conoscerebbe l’aggressore per cui è ipotizzabile una possibile svolta a breve nelle indagini, condotte dagli investigatori della “Omicidi” della Squadra mobile della questura. Così come è stato già accertamento che non c’è alcun collegamento con l’altro fatto di sangue di venerdì e che riguarda Massimiliano Baldassarre, 47enne indicato nel recente passato come vicino ai De Luca Bossa di Ponticelli.

In quel caso, secondo gli inquirenti, ci sarebbe lo zampino della criminalità organizzata. A finire nel mirino sono stati Massimiliano Baldassarre, alias “’a serpe”, 47 anni e una sfilza di precedenti alle spalle, ritenuto dagli inquirenti tra gli emergenti ras della periferia orientale, e Filippo Di Lernia, 46 anni, anch’egli noto agli archivi delle forze dell’ordine, ma senza legami con la criminalità organizzata: non a caso su quest’ultimo ferimento gli investigatori battono soprattutto la pista della vendetta a caldo dopo un violento litigio scaturito da questioni personali. A preoccupare la polizia, che sta conducendo le indagini su entrambi i raid, è dunque esclusivamente l’agguato teso a Massimiliano Baldassarre.

L’uomo soprannominato “’a serpe” è stato ferita da un colpo di pistola al braccio destro mentre si trova in un autolavaggio di via Musci, nel comune di Pollena Trocchia, non lontano dalla sua abitazione. La dinamica farebbe pensare alla volontà di uccidere: infatti i sicari sono arrivati nel piccolo spiazzo del lavaggio con estrema decisione a bordo di un’auto e il passeggero, con il volto coperto, ha sparato all’impazzata in direzione del 47enne, centrandolo per fortuna con un unico colpo. Accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania e ricevute le medicazioni del caso, Baldassarre è stato dimesso dopo qualche ora. Cugino di uno dei ras del clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio, fino a pochi mesi fa Baldassarre veniva accreditato tra i nuovi capizona del temibile clan De Luca Bossa di Ponticelli, recentemente decimato da arresti eccellenti.

Stando però ad alcuni più recenti rumors investigativi, il 47enne si sarebbe negli ultimi tempi avvicinato ai Veneruso di Volla e non è escluso che potesse avere smanie di crearsi un gruppo autonomo, sottolineando però che l’uomo non ha condanne a carico per camotrra. Una scalata che potrebbe avergli causato più di qualche inimicizia nel Vesuviano. Da qui, forse, il movente dell’agguato scattato l’altro ieri mattina nell’autolavaggio di Pollena Trocchia. La scia di sangue tra l’area vesuviana interna e la zona orientale di Napoli non si è però fermata. Qualche ora più tardi, infatti, accompagnato dal fratello, è arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare il 46enne Filippo Di Lernia. Residente a San Giorgio a Cremano e già noto alle forze dell’ordine, l’uomo sarebbe stato ferito da un sicario solitario mentre percorreva corso Bruno Buozzi, nel quartiere napoletano di Barra.

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