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21 Novembre 2023 - 09:34
Omicidio Maimone, sprint della Procura: concluse le indagini preliminari. Riuniti i due procedimenti, rischio stangata per Valda jr e i sette complici
NAPOLI. Processo dietro l’angolo per il presunto killer dell’innocente Francesco Pio Maimone, ucciso da una pallottola vagante la notte del 20 marzo scorso agli Chalet di Mergellina al culmine di lite tra comitive. A rischiare grosso non sarà però soltanto il rampollo della mala barrese Francesco Pio Valda: il giovane che aveva materialmente premuto il grilletto e pertanto l’unico a rispondere dell’accusa di omicidio. Riunendo i due procedimenti, la Procura di Napoli ha infatti notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari anche ai sette amici e parenti del 20enne: vale a dire la sorella Giuseppina Valda, la nonna Giuseppina Niglio, la cugina Alessandra Clemente, lo zio Giuseppe Perna, Salvatore Mancini, Pasquale Saiz e Rocco Sorrentino, tutti già arrestati nel blitz eseguito il mese scorso. L’atto appena notificato agli otto indagati segna dunque un cambio di passo da parte dell’ufficio inquirente che, ritenendo di aver ormai cristallizzato il quadro indiziario, ha dichiarato chiuse le indagini preliminari. Per la gang di Valda il rinvio a giudizio, salvo clamorosi colpi di scena, potrebbe dunque essere ormai solo una questione di poche settimane.
Toccherà a quel punto al collegio difensivo, composto tra gli altri dall’avvocato Antonio Iavarone (che assiste Francesco Pio Valda, la sorella e la nonna), intavolare la migliore strategia in vista dell’imminente approdo in aula. Il 20enne Valda dovrà rispondere dell’assassinio di Maimone, ucciso per essersi trovato sulla traiettoria del colpo indirizzato verso un coetaneo di Pianura con cui era nato il litigio per una scarpa macchiata da un po’ di birra. Accuse diverse, ma comunque gravi, per gli altri sette indagati (comunque da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva), che avrebbero aiutato Valda a fuggire e nascondere la pistola dopo il delitto. Giuseppe Perna e Pasquale Saiz, dopo che Francesco Pio Valda aveva sparato, lo accompagnarono nei pressi della chiesa di Santa Maria del Parto e avvisarono via telefono Giuseppina Valda e Alessandra Clemente affinché lo prelevassero e lo portassero al sicuro.
Le immagini di una telecamera hanno poi inquadrato il 20enne mentre saliva sulla Fiat “500” delle giovani donne e consegnava alla cugina la pistola, che la 26enne nascose sotto il tappetino. Rocco Sorrentino e Giuseppina Niglio avrebbero anche loro aiutato il ricercato, così come Salvatore Mancini, che l’avrebbe accompagnato a Ponticelli per trascorrere i pochi giorni di latitanza portandogli beni di prima necessità e abiti. La famiglia Valda è molto nota nel quartiere e ciò spiega l’elevato numero di persone che si diedero da fare per aiutare il ventenne. A cominciare da Salvatore Mancini che alle 11 chiamò a casa della nonna dell’amico, invitandola a svegliarlo. «Ma mica stanno le guardie?». «Dove?». «A casa vostra?». «Nooo». «Ci sta Pio?». «Sta dormendo ». «Svegliatelo, ditegli che sono Totore. Passatemelo, è importante». Gli inquirenti erano però in ascolto e ogni frase venne dettagliatamente registrata.
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