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Nordio a Napoli: «Edifici pubblici in disuso siano usati per scopi sociali»

Nordio a Napoli: «Edifici pubblici in disuso siano usati per scopi sociali»

NAPOLI. «Oggi viviamo tempi difficili, in cui si parla proprio di mancanza di rispetto nei confronti delle donne, abbiamo assistito a questi fenomeni di aggressione. Ecco credo che una delle fonti per istruire soprattutto i ragazzi a vedere negli altri un riflesso di se stessi è proprio lo sport. Proprio perché lo sport è disciplina ed è controllo». È quanto detto dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al centro sportivo Kodokan di Napoli, per i primi risultati del progetto ''Play for the Future'', realizzato da Fondazione Milan, Fondazione Cdp e il Ministero della Giustizia e mirato al reinserimento sociale dei giovani detenuti attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale.

«Lo sport non è solo disciplina e autodisciplina, è rispetto dell'avversario. È emozionante vedere che alla fine di una gara gli atleti si stringono la mano, ancora di più sarà emozionante vedere che chi ha sbagliato nella vita e ha pagato il conto poi rientra nella società migliorato, come dice la Costituzione rieducato, e questo avviene soprattutto perché ha esercitato un'attività sportiva. Lo sport aiuta a identificarsi con gli altri, tutti, anche quelli apparentemente violenti sono disciplinati da regole che poi ti insegnano le regole della vita. Perfino boxe che potrebbe sembrare particolarmente cruento. Se addirittura in un'attività così cruenta le regole vengono rispettate, noi dobbiamo ricordarci che vanno rispettate ovunque nella vita».

«Ho visto una serie di discipline che coinvolgono ragazzi e adulti, posso immaginare quale sia l'attività quando è a pieno regime, in un complesso così importante che ho visto ristrutturato senza particolari oneri sulle quasi rovine di monumenti che erano in grave degrado. Purtroppo vorrei prendere lo spunto, l'Italia ha molte realtà di proprietà pubblica che sono cadenti e che possono e devono essere riutilizzate per scopi sociali» ha spiegato il ministro.

«L'ho detto ai ragazzi, uno dei nostri obiettivi come Ministero è proprio quello di riadattare alcuni di questi edifici dismessi, a cominciare dalle caserme che oggi sono, con fine della guerra fredda, senza utilità, lasciate lì abbandonate, e che possiedono le due qualità che sono compatibili con una struttura carceraria, da un lato la sicurezza per chi sta dentro e fuori, e anche grandi spazi all'interno, che consentono le due attività fondamentali per la rieducazione, che sarebbe l'obiettivo anche costituzionalmente definito della pena, cioè il lavoro e lo sport», ha concluso Nordio.

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