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23 Novembre 2023 - 08:29
La "banda del buco" era composta da almeno 9 persone: scattano gli arresti. I carabinieri della compagnia di Napoli Centro hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della VII Sezione Sicurezza Urbana della Procura partenopea, nei confronti di 9 persone (5 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti perpetrati con la cosiddetta ''tecnica del buco''. Altre 5 persone sono indagate a piede libero, mentre le operazioni di scavo sono state riprese in un filmato dai carabinieri.
LE INDAGINI. L'attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Centro, da marzo a luglio 2022, sotto il coordinamento dalla Procura, ha consentito di individuare modus operandi, ruoli e compiti dei componenti dell'associazione. Partendo dalla scelta dell'obiettivo, individuato sulla base di ripetuti sopralluoghi finalizzati a verificare il posizionamento dello stesso e la sua accessibilità dalle reti dei sottoservizi e fognarie, passando da una prolungata fase di scavo, le cui operazioni sono arrivate a durare anche due mesi, per poi culminare nella fase esecutiva. Ognuno aveva un ruolo e i componenti della banda comunicavano con i walkie-talkie. C'era anche chi controllava la strada fingendo di portare il cane a passeggio.
Tra i furti commessi, anche quello in una boutique di via Chiaia da 173mila euro tra scarpe e abbigliamento, refurtiva poi recuperata dai carabinieri e restituita. E ancora, il colpo all'interno dell'ex complesso ospedaliero Gesù e Maria: entrando dalla biblioteca storica, i ladri trafugarono diversi oggetti d'interesse storico-culturale, tra cui una statua, cimeli ed antichi testi. Nel corso della perquisizione, a casa di un indagato sono stati sequestrati 4 walkie talkie, muniti di auricolari, una 20ina di torce frontali, un disturbatore di frequenze, una 30ina di telefoni cellulari e varie videocamere.
Avrebbero acquistato attrezzature professionali anche molto costose per effettuare gli scavi sotterranei finalizzati a commettere furti. E avrebbero eseguito diversi sopralluoghi prima di scegliere l'obiettivo del raid ed entrare in azione. Sono 14 i componenti della "banda del buco" indagati, di cui 9 finiti in manette nel corso del blitz dei carabinieri di Napoli Centro.
GLI INDAGATI. In carcere sono finiti Patrizio Stefanoni, accusato di essere il capo della banda del buco e ideatore dei vari colpi, e ancora Gaetano Giordano e Alberto Castiglione, ritenuti suoi stretti collaboratori, Luca Raiola e Gabriele Iuliano. Tutti partecipano a sopralluoghi e riunioni organizzative. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Giuseppe Peluso (insieme a Castiglione identificato come uno degli scavatori), Andrea Polverino, che avrebbe rivestito il ruolo di vedetta con incarico di apri botola, Salvatore Spagnuolo e Amalia Granieri (altra vedetta e moglie di Giordano). Per il furto in una boutique di Chiaia, gli scavi sarebbero durati almeno un mese.
«Impressiona la scaltrezza, l'elevata professionalità e la spregiudicatezza degli appartenenti all'associazione» scrive il gip nelle pagine dell'ordinanza. Il furto da 173mila euro in abbigliamento e scarpe è stato vanificato dal recupero della refurtiva e questo avrebbe causato non pochi malumori all'interno della banda. Diversi i colpi messi a segno anche in provincia, in particolare per rubare catalizzatori dalle auto e recuperare palladio, rodio e platino, metalli che valgono più dell'oro. Un singolo ricambio può fruttare fino a 1.000 euro. Nel corso delle indagini ricostruita anche l'organizzazione di un colpo all'Apple store di piazza Carità per provare a rubare 500-600 telefoni.
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