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23 Novembre 2023 - 08:42
NAPOLI. «Il mio obiettivo è creare qui un'accademia dove insegnare le basi del calcio, per costruire il futuro». Parola di Fabio Cannavaro che ieri ha aperto le porte del Centro Paradiso di Soccavo. Il campone del mondo 2006, nato a Fuorigrotta, a due passi dall’ex quartier generale del Napoli, ha rilevato l’area abbandonata da oltre vent’anni. Nel centro Paradiso sono inziati i lavori. Ma è necessario un piano di ristrutturazione completo che prevede lavori per circa due anni. Al momento sono iniziati soltanto i lavori di pulizia. D’altronde parliamo di un luogo lasciato all’abbandono per oltre vent’anni. L’area è completamente da ristrutturare: sia nel campo che negli edifici che ospitavano uffici, mensa, spogliatoi. «L'idea è quello di cercare di riportare questo campo a vivere ancora, recuperare l'energia, usare tutti i materiali super moderni per realizzare una struttura sostenibile. Non conosco i tempi, c'è molto da fare, è chiuso da 20 anni. Sono due mesi che puliamo, però c'è grande soddisfazione da parte mia se penso che ci ho messo 15 anni per acquistare questa struttura». E sull’ipotesi di realizzare un museo, Cannavaro spiega che la priorità ora è mettere a posto la struttura: «Non escludo nulla, ma al momento mi concentro sul campo. Ricevo tante idee e offerte ma la cosa più giusta è rifare lo stadio. Il Museo lo metterei al Maradona». Non manca qualche momento amarcord durante l’apertura del centro ai giornalisti. D’altronde è anche quel sentimento di nostalgia che ha spinto Cannavaro ad acquistare l’area di Soccavo per farla rinascere: «Per me è una grandissima emozione, io sono cresciuto calcisticamente in questo campo, con il tecnico Bianchi che portava noi ragazzini e ho avuto la fortuna di iniziare qui. C'era stato il Napoli di Maradona, per me è un luogo sacro. Ho tanti ricordi - ha detto Cannavaro - in questa struttura. Potrei stare qui a raccontare per ore dei tempi in cui c'era il grande Napoli di Maradona e io ero un Primavera».
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