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23 Novembre 2023 - 08:43
NAPOLI. I responsabili della scia di sangue che negli ultimi mesi ha attraversato Soccavo potrebbero presto avere un volto e un nome. Con il pentimento eccellente di Gaetano Vigilia, emergente ras dello storico clan di via Palazziello, gli inquirenti contano infatti di riuscire a imprimere l’accelerazione definitiva alle indagini sul ferimento di Antonio Ernano e sugli omicidi di Emmanuele De Angelis e Michele Della Corte, tutti e tre legati ai Vigilia, con il primo persino imparentato. Sul punto, il neo pentito potrebbe fornire presto importanti delucidazioni. Sul tavolo degli inquirenti c’è però anche il libro mastro delle estorsioni, uno dei business principali della cosca flegrea. Gaetano Vigilia, come anticipato ieri dal nostro giornale, dopo svariati arresti e almeno due intimidazioni subite, ha dunque deciso di collaborare con la giustizia. Il 24enne neo pentito ha già fornito ai pm dell’Antimafia un corposo manoscritto e un elenco con 38 nomi di presunti affiliati e fiancheggiatori. Tra questi compaiono personaggi impiegati nei gruppi di fuoco, ma anche addetti alla riscossione del pizzo. Sul punto, appare singolare la posizione del 38enne Fabio Nardelli, su cui Vigilia jr si è a lungo soffermato: «Ha sempre spacciato droga per mio fratello Luigi Vigilia e per mio cugino Raffaele Vigilia in via Contieri. Lui faceva anche furti e rapine per conto suo per pagarsi la droga perché è un tossicodipendente e so che ha fatto qualche estorsione sia per il clan Vigilia presso i negozi di cui ho gli appunti, e poi ha fatto un’estorsione a un parcheggiatore di nome Giuseppe Salemme, anche se per questa estorsione mio fratello Pasquale Vigilia diceva che era inutile perché non poteva ottenere molto». La militanza dell’aguzzino tra le fila dei Vigilia non finì però nel migliore dei modi: «Nardelli venne cacciato dal clan nel 2020-2021 perché fece una rapina al supermercato Sigma del gruppo Baiano che si trova in via Montervergine e dava fastidio sul territorio, anche perché il supermercato ci pagava perché era sotto nostra estorsione. Dato che dava fastidio a Soccavo e non era più affidabile non gli abbiamo più commissionato reati». Diverse dichiarazioni riguardano però anche i presunti affiliati alla cosca, eterna rivale: «Giuseppe Mauro si è sempre occupato di droga e so che oggi gestisce una piazza di spaccio al telefono e che oggi sta con i Grimaldi, mentre fino alla scarcerazione dei Grimaldi era con i Vigilia». Il neo collaboratore di giustizia ha poi puntato il dito contro alcune donne, tra cui Anna Grimaldi, 46 anni: «È la sorella di Rosario Grimaldi, deceduto, e figlia di Giovanni Grimaldi, fratello di Ciro Grimaldi. Lei è sposata con mio zio Francesco Vigilia, non ha mai fatto parte del clan ma prestava i soldi con interessi. So che ancora oggi fa l’usura. Non so a chi ha prestato e a chi presta i soldi. Penso che i soldi li prendesse dal padre che aveva una macelleria a Soccavo». Un altro lucroso affare, quello dei prestiti di denaro a strozzo, sul quale la Procura di Napoli vuole adesso vederci chiaro.
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