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Pnrr, a rischio il 26% dei fondi: a Napoli 845 milioni in meno

Pnrr, a rischio il 26% dei fondi: a Napoli 845 milioni in meno

La Città Metropolitana di Napoli rischia di perdere il 26% del totale delle risorse del Pnrr. Dall’eventuale rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza Napoli e la Campania uscirebbero particolarmente penalizzate rispetto al quadro nazionale. Il tutto mentre non si può certo dire che la regione sia rimasta indietro con i progetti. Anzi.

FORTE ACCELERAZIONE. Tra ottobre e marzo di quest’anno c’è stata una decisa accelerazione: in Campania le gare targate Pnrr in fase di affidamento sono aumentate del 47% e i lavori in fase di aggiudicazione addirittura dell’80%. Numeri che portano il totale delle opere partite nella regione ad un valore complessivo di circa 4 miliardi di euro, pari al 34% del totale finanziato dal Pnrr nella regione.

NELL’EDILIZIA LA CAMPANIA COME LA LOMBARDIA. A mettere i puntini sulle “i” è il dossier realizzato dall’Acen, l’associazione costruttori edili di Napoli, e dall’Orep, l’Osservatorio Recovery plan, che analizza lo stato dei fondi del Pnrr per la Campania di 11,8 miliardi di euro per l’edilizia, quasi il 12% del totale, al pari della Lombardia.

IL RISCHIO DEFINANZIAMENTO DA SCONGIURARE. Di fronte a questi dati, il rischio di definanziamento di tutta una serie di progetti che potrebbe derivare dalla rimodulazione del Pnrr potrebbe costare alla Campania fino a 1,7 miliardi di euro, il 18% del finanziamento totale. Il taglio maggiore lo subirebbe la Città Metropolitana di Napoli, che potrebbe perdere fino a 845 milioni dei 3 miliardi assegnati. Una cifra che, come detto, è pari al 26% del totale finanziato.

IL MEZZOGIORNO FORTEMENTE PENALIZZATO. Il dossier realizzato dall’Acen presieduta da Angelo Lancellotti e dall’Orep (Gaetano Scognamiglio presidente Promo Pa Fondazione e co-funder dell’Orep), sottolinea poi che il taglio possibile di 15,8 miliardi di euro complessivi a livello nazionale colpirebbe fortemente il Mezzogiorno, visto che per l’intera area il previsto definanziamento decurterebbe la cifra di oltre 5 miliardi, erodendo presumibilmente quel 40% che il Governo si è impegnato a investire rispetto al complesso dei finanziamenti ottenuti.

I PROGETTI A RISCHIO A NAPOLI. Anche se il Governo si è impegnato a finanziare i progetti attraverso altre fonti, il taglio più grave rischia di subirlo Napoli. In particolare, ricordano i costruttori edili partenopei, a rischio ci sono i “Piani urbani integrati”, decisivi per il territorio, ma anche gli interventi su “tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” che valgono 10 milioni, di cui Napoli è l’unico soggetto attuatore: dovrebbero trovare nuove risorse per poter essere realizzati.

DALLA SMART CITY A TAVERNA DEL FERRO. Altri progetti potenzialmente a rischio definanziamento sono anche il nuovo quartiere nell’area dell’ex lotto M in via della Resistenza, con fondi stabiliti per 70 milioni, la Smart city Napoli Nord da 53 milioni e la riqualificazione di Taverna del Ferro per la stessa cifra.

IN CAMPANIA 861 LAVORI IN AFFIDAMENTO. Una situazione che rischia di apparire paradossale rispetto ai risultati conseguiti finora dalla Campania sull’investimento dei fondi del Pnrr. L’analisi degli avanzamenti dell’investimento contenuta nel dossier Acen-Orep, infatti, evidenzia come da marzo a ottobre in Campania le opere in affidamento dei lavori, con progetti quindi già realizzati e approvati, siano passate da 453 a 861, con l’aumento sensibile delle gare già aggiudicate, che oggi sono 249, e di quelle con i lavori in esecuzione, che sono 104. Insomma, nulla che giustifichi un taglio dei fondi.

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