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26 Novembre 2023 - 18:19
Arriva la risposta di Sgarbi dopo gli articoli del “Roma”
NAPOLI. L’ Arco settecentesco di Torre Cervati è di proprietà del Comune di Napoli, ed è quindi al Comune che tocca intervenire per recuperarlo. Questa la risposta del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi all’ interrogazione presentata dal senatore di Forza Italia Francesco Silvestro, in seguito agli articoli del “Roma”. Nella risposta, Sgarbi ricostruisce la storia dell’ Arco in tufo. «Era parte -scrive Sgarbi –della più ampia masseria fortificata della Torre dei Cervati, di cui costituiva l’ ingresso». La torre è stata la residenza di diversi proprietari, tra cui il marchese Pietro Patrizi, che nel maggio 1779 fece affiggere sulla sommità dell'Arco, attraverso il quale si accedeva alla proprietà, una lapide che sanciva il divieto di caccia e di intromissione. «La lapide è ancora oggi affissa, a testimonianza della storia settecentesca del complesso», aggiunge il sottosegretario. Intanto, dopo che ad aprile gli operai della “Napoli Servizi” hanno imbragato con una rete di ferro e plastica il manufatto, e dopo il puntellamento per evitarne il crollo, tutto è fermo. La recinzione è diventata una minidiscarica di rifiuti, e gli automobilisti continuano a parcheggiare a ridosso della struttura incuranti di ogni pericolo. Qualcuno è riuscito perfino ad abbandonare un ciclomotore all’ interno della recinzione. «È stato fatto un intervento di facciata -. dice una residente di via Torre Cervati - che non ha risolto niente. Anzi, adesso per le auto non c’è neanche lo spazio per svoltare. Per quanto tempo Comune e Municipalità pensano di lasciare così le cose ?». La Municipalità X di Fuorigrotta, nel cui territorio, ricade l’ Arco di Torre Cervati, è assente nella vicenda e non ha mai risposto alle sollecitazioni dei residenti.
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