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27 Novembre 2023 - 09:10
Un diciassettenne di Ponticelli accoltellato allo stomaco per questioni di gelosia
NAPOLI. Picchiato e ferito a coltellate per aver chiacchierato con le ragazze “sbagliate”, a Napoli si consuma l’ennesimo fine settimana di sangue. Sabato sera intorno alle 21,30 un gruppo di giovanissimi ha infatti ferito gravemente nella Galleria Umberto I, in pieno centro, per futili motivi un ragazzo di 17 anni di Ponticelli. La vittima dell’aggressione - raggiunta da quattro fendenti - ha cercato di mettersi in salvo arrivando in piazza Trieste e Trento, dove è stato poi subito soccorso dalla polizia municipale e portato all’ospedale Pellegrini. Ricoverato in prognosi riservata, non è in pericolo di vita ma resta in osservazione perché una delle coltellate ha sfiorato il fegato. Interrogato dai carabinieri nell’immediatezza dei fatti, il ragazzo ferito ha sostenuto che il pestaggio sarebbe iniziato senza un motivo ben preciso. I militari dell’Arma vogliono adesso vederci chiaro e hanno già acquisito le immagini registrate da alcune telecamere presenti intorno al punto dell’aggressione. La madre della vittima ha invece scritto al deputato Francesco Emilio Borrelli, che commenta così l’accaduto: «Un episodio gravissimo, successo proprio a pochi metri di distanza da dove fu ucciso Giovanbattista Cutolo. Adesso come allora alla base dell’aggressione futili motivi. Per “Giò Giò” uno scooter parcheggiato male, adesso una semplice chiacchierata con due amiche. Da tempo denunciamo che piazza Municipio e l’intero centro della città, in particolare la Galleria Umberto I, sono fuori controllo, in balìa di gruppi di giovanissimi armati e pronti a sparare o accoltellare per uno sguardo o una parola di troppo. Un’emergenza sottovalutata da molti per la quale torno a chiedere misure straordinarie in termini di controlli e presenza sul territorio delle forze dell’ordine. È vergognoso che nessuna delle tantissime persone presenti all’aggressione sia intervenuta per soccorrere il ferito. Le istituzioni hanno il dovere di ascoltarle». «Insieme alla madre del ragazzo - prosegue Borrelli - rivolgo un appello agli otto vigliacchi che hanno accoltellato il ragazzo, costituitevi». «Come ogni sabato sera insieme a mio marito ho accompagnato mio figlio a piazza Municipio - ha detto Maria Rosaria P., madre del ragazzo di Ponticelli - dove abitualmente si incontra con i suoi amici. L’ho lasciato tranquillo e sereno. Quando mi hanno avvisato che era stato accoltellato ho provato un dolore indescrivibile, mio figlio non è un violento e non è mai stato coinvolto in cose simili. La sua colpa è stata solo quella di essersi fermato a parlare con due amiche che gli chiedevano informazioni sulla scuola guida. Al sopraggiungere dell’ex fidanzato di una delle due, insieme a un gruppo di altri otto ragazzi, è successo il finimondo». «Necessari inasprimento delle pene, potenziamento dei controlli e tutte le altre misure messe in campo per far rispettare le regole, non solo ai ragazzi ma
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