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Partono i progetti per i 124 beni confiscati alla camorra

Partono i progetti per i 124 beni confiscati alla camorra

Scuole a Scampia, immobili sociali a Barra e Ponticelli

NAPOLI. Sono 124 i beni confiscati pronti per essere riqualificati. «Il nostro obiettivo è restituirli alla società come simbolo etico e valore sociale» dichiara Nunzia Ragosta, l’architetto dirigente della gestione, tutela e valorizzazione del Patrimonio Immobiliare del Comune di Napoli. «La priorità è proteggere le parti deboli» premette Antonio de Iesu, assessore alla polizia municipale e legalità. «Proteggere coloro che dopo aver investito su una casa o su un’attività, si ritrovano a dover essere sfrattati». Il riferimento è agli affittuari di un immobile che hanno un contratto con il proprietario del bene confiscato. Non mancano i progetti nel cassetto per i 124 immobili sequestrati. Tra cui, gran parte destinati a finalità sociali ed emergenze abitative. Solo 9 per esigenze istituzionali. È in partenza il progetto “Riparti da Te”. Grazie ai fondi del Pnrr verranno ristrutturati quattro immobili e verrà abbattuta la villa confiscata a Quarto.

Una riqualificazione da cui fiorirà una palazzina di quattro piani e un orto sociale destinati alle donne vittime di violenza di genere. L’ecovillaggio accoglierà uffici per dare loro supporto psicologico, legale e sanitario. Laboratori formativi. E la possibilità di aprire un ristorante sociale gestito da donne. Una casa e un rifugio per le persone maltrattate e i loro figli. «È un progetto complessivo, non si tratta solo di ristrutturare ma di avere una visione politica concreta per sostenere le donne vittime di violenza» spiega De Iesu. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle quaranta unità immobiliari, confiscate e congelate da anni nella zona tra Barra e Ponticelli. Finanziati dal Pnrr, gli edifici verranno abbattuti e ricostruiti per restituire alle famiglie di bipiani “un’abitazione dignitosa”. Lontana dalla pericolosità dell’amianto e dalle attuali condizioni di degrado. In arrivo duecentomila euro anche dalla Regione. Fondi utilizzati per trasformare un immobile della camorra in un centro di formazione. A via Roma, verso Scampia, sorgerà una scuola che fornirà a tutti i giovani del quartiere competenze professionali per l’inserimento nel mondo del lavoro.

«Un modo per restituire ai soggetti vulnerabili una vita dignitosa. Una possibilità di riscatto» descrive Nunzia Ragosta. In agenda, c’è l’intenzione della commissione di avere un fascicolo digitale e personalizzato per ogni bene confiscato. L’idea è creare una sezione tematica virtuale per facilitare ad associazioni e cittadini la ricerca degli immobili. Una piattaforma geolocalizzata che fornirà l’elenco di tutti i beni e le informazioni sulle loro peculiari caratteristiche. A tal proposito è stata rinnovata una convenzione con l’Istituto Tecnico Statale della Porta nell’ambito del Progetto Alternanza Scuola Lavoro. «I ragazzi ci danno una mano a fare i sopralluoghi e a realizzare un fascicolo valutando l’aspetto edilizio, urbanistico e la condizione di eventuali abusi» spiega Nunzia Ragosta. Al termine di questo lavoro, verrà istituito un bando per procedere all’assegnazione dei beni confiscati.

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