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Asse Conocal-rione De Gasperi

Asse Conocal-rione De Gasperi

Le indagini sugli ultimi fatti di sangue e le “stese” nel quartiere stanno portando a nuove scoperte. Un gruppo di ex Sarno avrebbe stretto un patto con i D’Amico “Fraulella”

NAPOLI. Un asse tra la malavita del Conocal e del Rione De Gasperi: o meglio, tra i D’Amico“Fraulella” e un gruppo di ex Sarno capeggiati da un ras scarcerato un annetto fa. Ecco il retroscena degli ultimi fatti di sangue e delle “stese” che hanno riportato gli abitanti di Ponticelli alla paura delle faide. Sull’altro fronte, nell’analisi degli investigatori anticamorra, ci sarebbe il clan Casella. La novità, per certi versi clamorosa, sta nel non coinvolgimento dei De Micco, i “Bodo” alleati dei Mazzarella, nei contrasti in atto nel quartiere. La tensione deriverebbe da vecchi inimicizie, ma soprattutto dalla gestione dell’affare illecito principale: il traffico di droga con conseguente “pizzo” sui gestori delle piazze di spaccio.

Nella ricostruzione delle forze dell’ordine, l’omicidio di Vincenzo Costanzo “Ciculill” non sarebbe collegato a vicende interne alla criminalità di Ponticelli ma (come abbiamo scritto recentemente) a una lite pregressa con esponenti della malavita dell’Arenaccia. Un episodio singolo, slegato da contrasti di “sistema”. Invece i ferimenti e le “stese” a partire da settembre avrebbero un’unica matrice: l’attacco ai D’Amico da parte dei Casella e le risposte a suon di sparatorie. Così gli investigatori hanno scoperto la nuova alleanza di camorra, in grado in teoria di ridisegnare lo scenario complessivo, non più egemonizzato dallo scontro tra i De Micco e i De Luca Bossa, che ebbe il clou nell’omicidio di Carmine D’Onofrio, figlio naturale di un De Luca Bossa.

Ponticelli è un quartiere che non trova mai pace, sempre in bilico tra vecchio e nuovo. Nemmeno il tempo di assestarsi che la camorra è di nuovo in fibrillazione con il gruppetto di ex Sarno che potrebbe diventare una mina vagante. Secondo gli investigatori infatti, ci sarebbero movimenti in corso anche sul versante anti De Micco, considerati al momento i più forti e presenti sul territorio. Infatti la spaccatura con i De Martino, poi rientrata, avrebbe ridato slancio e entusiasmo al fronte De Luca Bossa-Casella. Due ras con funzioni di reggente sarebbero tornati nel quartiere e nelle strutture investigative dello Stato si teme che possano ricominciare i contrasti che hanno terrorizzato i residenti per circa due anni, sia pur a fasi alterne.

Per stroncare sul nascere le velleità di rivincita del cartello dei De Luca Bossa, che comprende pure i Minichini, la polizia e i carabinieri monitorano quotidianamente la situazione e nelle ultime settimane hanno compiuto operazioni di controllo sua nel lotto 0 che in via Franciosa. In particolare i blitz sono scattati nelle zone delle piazze di spaccio, che come ormai tutti sanno il più delle volte sono “piazze” chiuse: box, scantinati, luoghi coperti. È emerso che le attività, anche se non funzionerebbero più a pieno regime, ancora vengono praticate. Ma nemmeno il tempo per le forze dell’ordine di riportare la situazione sotto controllo su un fronte che se n’è creato un altro con lo åcoppio della guerra tra i D’Amico del “Conocal” e i Casella. Finora i “Fraulella” erano rimasti fuori dai contrasti in seno al quartiere, ma tutto è cambiato e non per l’omicidio di Vincenzo Costanzo come si pensava nella fase iniziale delle indagini.

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