Tutte le novità
06 Dicembre 2023 - 09:10
Sarebbero già a una svolta le indagini sul ferimento di Enrico Strazzullo, il 62enne ras della Torretta ferito nei pressi della sua abitazione in vico San Guido con due coltellate. Era la sera del 20 novembre scorso e pur seguendo più piste, gli investigatori si starebbero focalizzando sull’ipotesi di un agguato mascherato da rapina. Finta perché in realtà, per vicende di “sistema”, gli aggressori avrebbero voluto vendicarsi o lanciare un segnale al gruppo malavitoso più forte in zona nell’ultimo anno, con a capo Giovanni “’o chicco”, figlio del capozona soprannominato “Peperone”. Inoltre, la polizia avrebbe raccolto voci confidenziali circa un litigio che si sarebbe verificato in precedenza, e sta cercando di sapere se sia stato il prologo al tentato omicidio, probabilmente di stampo camorristico. Un collegamento al momento ritenuto possibile, ma che non avrebbe trovato finora riscontri. Di certo c’è che la vittima ha riportato lesioni da taglio, non profonde, al naso e al braccio destro. Le indagini sono condotte dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Alfredo Fabbrocini, vice questore Luigi Vissicchio), che però non hanno potuto contare su immagini di telecamere in quanto vico San Guido ne è sprovvisto. Enrico Strazzullo (e fino a prova contraria il suo racconto deve essere ritenuto vero) ha riferito che si trovava davanti alla palazzina in cui abita, seduto su una sedia, quando due uomini a piedi si sarebbero fermati vicino a lui e gli avrebbero intimato di consegnare i soldi che aveva addosso. Prima lo hanno minacciato e poi aggredito, ha detto agli investigatori il 62enne ferito. Lui in quel momento non aveva denaro e ha reagito rapidamente. C’è stata una breve colluttazione, alla quale non avrebbe assistito nessuno: la strada infatti in quel momento era deserta. In vico San Guido si sono stante fosse ferito, Enrico Strazzullo sarebbe riuscito a mettere in fuga gli aggressori, fuggiti nei vicoli, dopo averlo accoltellato. Lui è stato soccorso da un familiare, che lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, dove i medici gli hanno suturato le ferite e lo hanno dimesso con 7 giorni di prognosi. Alle 21 è accaduto l’episodio, prima di mezzanotte, è già tornato a casa. Enrico Strazzullo, detto “Peperone”, è considerato dagli inquirenti uno degli storici ras della Torretta. Il gruppo è vicino all’Alleanza di Secondigliano e in particolare ai Licciardi. Il figlio Giovanni, emergente messosi a capo di una gang che per un anno circa ha seminato il terrore nella zona, costringendo tra l’altro un parcheggiatore abusivo a cambiare zona. A sgominare il gruppo sono bastati proprio i poliziotti della sezione “Omicidi” della Mobile grazie a una complessa indagine andata avanti con mezzi tecnici e sistemi più classici di investigazione. In cinque (da considerare innocenti fino a eventuale condanna definitiva) sono stati arrestati a settembre scorso e tuttora si trovano dietro le sbarre.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo