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Tre giorni per declinare ‘Cura’ come Parola Politica

Tre giorni per declinare ‘Cura’ come Parola Politica

Al via oggi ‘Il civismo come nuovo contratto sociale’ di IAV-In Arte Vesuvio

NAPOLI. ‘Civismo’ è il primo aspetto della parola ‘Cura’, al centro del Festival Alter Nativo ‘La Parola Politica’, promosso dall’Associazione Communitas ed in programma a Napoli dall’8 al 10 dicembre presso IAV-In Arte Vesuvio di via Nazario Sauro 23. «Per Cura s'intende cura di sé stessi, cura dei territori, cura degli strumenti che tengono insieme le persone con i territori per superare quel senso di abbandono che caratterizza sia le aree fortemente urbanizzate sia le aree interne – spiega Felice Casucci, Presidente del Consiglio di Indirizzo e promotore del Festival -. Occorre invece costruire forze sociali in grado di legittimarsi, attraverso il consenso democratico, al governo di un territorio, piccolo o grande che sia».
Oggi alle 10 sono chiamate al confronto sul tema ‘Il civismo come nuovo contratto sociale’ le associazioni e le realtà no-profit attive sul territorio regionale. Dopo i saluti di Almerigo Pantalone, Presidente Associazione Communitas, i lavori saranno introdotti e condotti da Felice Casucci, Presidente del Consiglio di Indirizzo e promotore del Festival. Salvatore Sannino porterà il benvenuto del Teatro IAV di cui è il Direttore e un contributo politico-culturale al tema della giornata. Seguono gli interventi di Pierangela Mottola (AIL Benevento, sede sannita dell’AIL promuove e sostiene la ricerca per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma), Giuliana De Lorenzo (ANFUS Renato Caccioppoli, associazione che promuove il dibattito culturale e la divulgazione scientifica dei personaggi di rilevanza storica nella città di Napoli), Giovanni D’Avanzo (Associazione Terrae Abellanae, costituita da giovani agronomi impegnati nello sviluppo agricolo territoriale), Tommaso Tartaglione (Club per l’Unesco di Caserta, che mira a valorizzare e promuovere i beni culturali della Terra di Lavoro), Anna Maria Iannicelli (Associazione Codice Rosa, che fornisce sostegno alle vittime di violenza di genere, offrendo supporto di natura legale, amministrativa, psicologica e sanitaria), Pasquale Piantedosi (C.U.S.A.S., che si propone di costituire un sistema di rappresentanza generale degli studenti dell’Università del Sannio), Massimiliano Molese (eroiNormali, incubatore di pensiero civico e di progetti di pubblica utilità), Apollonia Botticella (Insieme per… organizzazione formata da genitori” di minori diversamente abili), Antonio Roberto Lucidi (L’Altra Napoli E.F. impegnata per il rilancio della città attraverso progetti nel Rione Sanità e nel quartiere Forcella, territori con gravi situazioni di fragilità), Anna Ceprano (Legacoop Campania, per la promozione del Movimento cooperativo, quale componente strutturale dell’economia, contribuendo allo sviluppo economico e sociale della regione e del Mezzogiorno), Renato Briganti (Manitese Campania, organizzazione no profit che si occupa di promuovere la giustizia sociale e ambientale ), don Giuseppe Radesca (Padula Sacra, che unisce le risorse ecclesiali presenti sul territorio di Padula), Orazio Sorece (SI.NA.L.P. Confederazione Sindacale Nazionale Autonoma dei Lavoratori e dei Pensionati), Giovanni Minucci (Il Tulipano Coop sociale, che realizza servizi e attività per persone con autismi e le loro famiglie, attività di inserimento lavorativo per giovani e adulti con autismo e/o disabilità cognitive), Mario Sicignano (Confcooperative Cultura Turismo Sport Campania, che aggrega cooperative attive nei settori della scuola, del turismo, dello spettacolo, dello sport, della comunicazione, dell’editoria e di ogni ambito culturale). Conclude Maurizio de Giovanni, scrittore e presidente della Fondazione Premio Napoli.

Domani sarà il turno della ‘Politica’, con la presentazione del libro ‘Vitam Instituere-Genealogia dell’istituzione’ di Roberto Esposito; la tavola rotonda su ‘Quale politica per lo sviluppo-Mezzogiorno e Mediterraneo’, preceduto dall’intervento musicale di M’Barka Ben Taleb. Domenica conclude il Festival ‘Arti Professioni Mestieri’: performance, exhibit, testimonianze. «Tre giorni di confronto, di-battito e interazione di idee – aggiunge Casucci - per far emergere il ruolo innovativo ed emancipativo della cultura nel rapporto tra società civile ed istituzioni politiche. Un’occasione per stare insieme con impegno ed entusiasmo, parlando di sé stessi attraverso l’Altro, per una sfida all’individualismo e la possibilità di leggere realtà complesse in funzione di risposte multiple. Gli ospiti invitati a discutere dell’importanza della Parola Politica, in registri linguistici da chiarire e condividere, si misureranno sulla categoria ordinante della Cura. Il primo confronto sul ‘Civismo’ tra associazioni civiche e organismi non lucrativi regionali punta a cogliere nella realtà operativa nuove opportunità di sviluppo intellettuali per il perseguimento dell’interesse comune».
 

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