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09 Dicembre 2023 - 10:23
L’Immacolata ha segnato anche a Napoli l’inizio delle feste di Natale con la città infiorata a in occasione del Villaggio agricolo di Coldiretti in piazza Municipio che chiude oggi i battenti. Un’infiorata di fiori -duemila tulipani italiani, 1.200 ciclamini, 800 stelle di Natale, 700 vasi di piante verdi e 200 metri quadrati di prato completata con ulteriori 20mila steli di fiori recisi- che ha abbellito anche 60 finestre di Palazzo San Giacomo. Un comparto che vede Napoli e la Campania sempre più leader nella produzione di fiori recisi, capace di generare un fatturato di 150 milioni di euro. «I fiori sono stati donati -hanno detto Ettore Bellelli e Salvatore Loffreda, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Campaniaalla città di Napoli. Per tutte le istallazioni - hanno proseguito- sono state utilizzate esclusivamente produzioni del territorio campano e la manodopera specializzata di professionisti che operano nella nostra regione». E da Napoli è partito il discorso culturale di Coldiretti che punta a promuovere, attraverso il Villaggio, il turismo delle aree interne, quelle oramai abbandonate e semi-deserte, in cui però ancora vivono le radici del nostro patrimonio agroalimentare con i riti, le tradizioni e le produzioni di alta qualità espressione dei territori. «Attraverso la promozione dei prodotti più tipici dei nostri territori e la diffusione della loro conoscenza, anche con manifestazioni come il Villaggio, puntiamo a innescare un turismo delle aree interne che sono i luoghi di produzione di una enorme varietà di materie prime ma anche di ricette tipiche, dei piatti contadini che sono alla base della Dieta Mediterranea, della nostra cultura e della nostra cucina», hanno detto ancora i due esponenti di Coldiretti. L'Immacolata ha dato il via all’inizio delle feste in tutto il Belpaese che vede protagonista nelle case ancora l’albero di Natale. I più tradizionalisti addobberanno invece il presepe. Anche di questo si è parlato al Villaggio: secondo un’indagine di Coldiretti/Ixé l'albero naturale di Natale troverà spazio quest'anno nelle case di 3,5 milioni di famiglie, anche se a predominare sarà ancora quello di plastica, utilizzato dal 65% degli italiani, recuperati dalla cantina o dai box, mentre una minoranza lo compra nuovo ma sempre sintetico. Diventa green anche l'addobbo, spinto dalla crescente attenzione alla sostenibilità rispetto all'eccesso di plastica. Per l'occasione le donne e i giovani della Coldiretti hanno aperto la prima scuola di addobbo al naturale, per insegnare a cittadini e turisti come si possono realizzare decorazioni naturali che non hanno niente da invidiare a quelle artificiali. Con la spinta sempre più crescente verso la sostenibilità ma anche verso il risparmio e il riciclo, sarà possibile coniugare originalità, fantasia e creatività con la difesa dell'ambiente, rinunciando alla plastica a favore di prodotti naturali per gli addobbi natalizi. Mele di diverso colore, infatti, rosse, gialle e verdi, daranno ugualmente “luce” ai rami verde scuro senza bisogno di elettricità. Kiwi e agrumi non ammuffiranno se, per appenderli, si farà passare un filo al centro del frutto, dove non c'è polpa. E poi si potrà scatenare la fantasia nella scelta delle forme e dei colori per le collane di pasta, frutta secca, e biscotti fatti in casa. Non mancherà un pizzico di fantasia per un albero d’autore.
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