Tutte le novità
10 Dicembre 2023 - 07:30
NAPOLI. Traditi dal Dna riscontrato su una mascherina usata da uno dei componenti del gruppetto di rapinarolex in trasferta, composto da due napoletani (uno dei Quartieri Spagnoli e l’altro del Rione Sanità) e da un arzanese. Tutti destinatari, venerdì mattina, di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Milano che i poliziotti delle squadre mobili delle questure di Milano e Napoli (sezioni “antirapina”) hanno eseguito. Così per Salvatore Dipino, 41enne, sono scattate materialmente le manette nella sua abitazione. Gli altri due indagati, Giuseppe Pica e Mariano Conte, rispettivamente di 50 anni e 40 anni, erano già detenuti: nel carcere di Spoleto e ai domiciliari. A seconda delle posizioni, la Procura lombarda contesta loro ben 14 colpi, per la maggior parte a cittadini facoltosi e imprenditori. Tanto che il valore complessivo del bottino è di circa 200mila euro. La mini gang non utilizzava la tradizionale tecnica della botta allo specchietto retrovisore dell’auto per rapinare le persone armi in pugno. Le vittime erano aggredite subito dopo aver parcheggiato, mentre si recavano a prendere le loro vetture o per strada, ma sempre in modo violento anche in presenza di donne e bambini. Per incastrare i tre indagati (da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva) sono state decisive le indagini dei poliziotti della Mobile di Milano, con la collaborazione dei colleghi di Napoli. Si è così scoperto che Giuseppe Pica, salvatore Dipino e Mariano Conte avevano una base logistica a Milano, all’interno di un B&B in via Teramo dove dimoravano abitualmente da tempo. Il titolare della piccola struttura ricettiva veniva chiamato quasi ogni fine settimana dagli affezionati clienti per la prenotazione dei giorni della settimana successiva. A consentire l’individuazione dei tre sono state due circostanze: una mascherina usata durante uno dei colpi (da cui è stato estratto il Dna dalla Polizia Scientifica) e una mossa sbagliata: l’aver abbandonato precipitosamente uno scooter nei pressi di un comando dei carabinieri. A quel punto sono entrate nella fase decisiva le indagini degli investigatori della Squadra Mobile di Milano, che da tempo si coordina sul fenomeno dei “rapinatori di Rolex” “trasfertisti” con i colleghi di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini, vicequestore Antonio Serpico) e hanno riguardato il periodo tra settembre 2020 e settembre 2021: durante il quale ai tre presunti rapinatori sono stati contestati, a vario titolo, 14 colpi (bottino complessivo del valore di circa 200mila euro) effettuati «con un’elevata pericolosità sociale» perché eseguite non con la classica e diffusa tecnica della botta allo specchietto retrovisore, ma a mano armata. Il 41enne, in particolare, era stato nitidamente inquadrato in volto da una telecamera del comando interregionale dei carabinieri di via Marcora, a Milano, scappando subito dopo un’aggressione in viale Montesanto durante la quale aveva abbandonato per strada il suo motorino.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo