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14 Dicembre 2023 - 08:25
Coloro che volevano uccidere Ciro Vecchione c’avevano già provato. Nelle ultime ore di indagini sarebbe emerso che alcuni giovani sarebbero andati a cercare il 21enne nel rione Sanità la settimana scorsa, prima dell’agguato compiuto in piazza Carlo III lunedì notte. Ma tutti i tentativi finora sono fortunatamente andati a vuoto e la circostanza ha scatenato la fantasia degli utenti dei social. Cosicché “Ciruzzo ’o russ” è diventato “Ciro l’immortale”, il famoso soprannome del personaggio Ciro Di Marzio nella celebre serie televisiva “Gomorra”. Ormai gli investigatori della polizia hanno abbandonato l’ipotesi della tentata rapina finita nel sangue, dando per certo che l’agguato a Ciro Vecchione sia il drammatico e pericoloso prosieguo dei contrasti esplosi con la sparatoria di aprile 2021. Il movente quindi starebbe nella vecchia ruggine tra alcuni giovani del Rione Sanità, tra i quali il 21enne, e un gruppetto di coetanei collegato ai ContiniRullo. E’ la pista più battuta dagli investigatori della polizia, impegnati in queste ore a cercare di identificare i componenti del commando sceso in campo tra le 2 e 30 e le 3 in piazza Carlo III. Sono state acquisite le immagini della videosorveglianza, ma non sarà l’unica strada percorsa per identificare l’unico esecutore materiale del tentato omicidio e i complici. Secondo le testimonianze raccolte il pistolero era accompagnato da almeno altre cinque persone su tre scooter. Ma com’è nata la “tarantella” (come si dice in gergo negli ambienti di malavita) alla base del secondo tentativo di omicidio di Ciro Vecchione? Per i poliziotti della Squadra mobile della questura tutto è nato ad aprile 2021, quando in via Vergini alla Sanità due giovanissimi furono feriti a colpi d’arma da fuoco, tra cui il minorenne di un pregiudicato vicino ai Contini-Rullo. Il 24 agosto successivo toccò a “Ciruzzo ’o russ” e a un amico allora 18enne rischiare la morte in un agguato di cui rimasero vittima in via Arena alla Sanità. Poi il silenzio fino a lunedì notte con la clamorosa azione di fuoco. Inizialmente si pensava a una tentata rapina, ma gli inquirenti hanno sempre avuto molti dubbi al riguardo. Nulla può essere escluso comunque, tanto più che la vittima lo ha ipotizzato parlando con i poliziotti in ospedale. Ciro Vecchione, incensurato, che era in compagnia della fidanzata, nel film “La paranza dei bambini” come attore impersonava uno dei componenti del gruppo emergente che girava in motocicletta tra i vicoli del centro storico facendosi largo nella malavita. Nella vita reale è il nipote del ras del contrabbando Ciro Armento, legato ai Misso, e ha amicizie di quartiere tra i Sequino e i Mazzarella della sua generazione. Ma, va sottolineato, il giovane non è organico né fiancheggia alcun clan di camorra. Senza precedenti penali è anche la ragazza, A.F., centrata da un proiettile vagante e vittima innocente del raid: si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato e anche lei era finita in ospedale.
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