Tutte le novità
15 Dicembre 2023 - 07:30
NAPOLI. Prima l’accoltellò e a distanza di tempo gli sparò. Ma in entrambi i casi Pietro Ronga, accusato da Francesco Palma di essere l’amante della mamma e di infastidirla, se l’è cavata. Per il figlio contrario alla presunta relazione sentimentale (non dimostrata e quindi da ritenere non vera fino a prova contraria) è arrivata ieri una condanna tutto sommato soft: 10 anni di reclusione. Infatti nell’udienza celebrata con il rito abbreviato, il Gup del Tribunale di Napoli, accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, ha derubricato l’accusa del primo caso da tentato omicidio a lesioni pluriaggravate e ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti sia alla recidiva che all’aggravante dei futili motivi. La persona offesa si è costituita parte civile ed è stata rappresentata dall’avvocato Michele Sanseverino. Francesco Palma, 20enne di Miano, era stato arrestato lo scorso settembre dopo aver ferito Pietro Ronga con diversi colpi d’arma da fuoco. Gli sono stati contestati diversi reati: duplice tentato omicidio aggravato dai futili motivi, porto e detenzione di una pistola e di un coltello, in quanto già nel febbraio precedente aveva accoltellato il 36enne. Ma la strategia difensiva ha ottenuto un risultato importante, convincendo il giudice monocratico che nel primo episodio non si era trattato di un tentativo di omicidio. Circostanza decisiva per evitare all’imputato una condanna ben più pesante. Secondo la ricostruzione della pubblica accusa, sulla base delle indagini svolte da carabinieri e polizia per le due vicende, Francesco Palma avrebbe incrociato Ronga in strada e non avrebbe esitato, dopo uno scambio di battute, a estrarre una pistola Beretta per poi esplodere 4 o 5 colpi contro di lui all’altezza dell’addome. Il 36enne, ferito gravemente, fu ricoverato in gravi condizioni al Cto di Napoli. Il 20enne si costituì spontaneamente presso il commissariato di Scampia e ammise di essere stato lui l’autore degli spari. Il pubblico ministero dispose il fermo a suo carico e Palma si ritrovò nel carcere di Poggioreale in attesa dell’udienza di convalida. La posizione giudiziaria del giovane non era delle migliori, anzi. È emerso dalle investigazioni che già nel febbraio precedente si sarebbe reso protagonista di un accoltellamento ai danni sempre di Pietro Ronga. Mentre lo stesso 20enne poco tempo dopo fu sua volta vittima di un fatto di sangue: ferito al braccio da un colpo di pistola, avrebbe poi dichiarato di aver subito una rapina. Gli investigatori sono convinti però che anche quest’ultimo episodio rientri nell’ambito di un rapporto burrascoso intercorso trai due uomini a causa della presunta relazione della mamma del 20enne. Ma, va sottolineato, non si è mai scoperto chi fece fuoco contro il giovanotto e il processo ha avuto come oggetto soltanto i due episodi chiariti, ferma restando la presunzione d’innocenza dell’imputato fino a quando eventualmente la condanna diventerà definitiva.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo