Al museo di Capodimonte arriva Schmidt

Cambio della guardia per la direzione del Museo degli Uffizi. Il direttore uscente Eike Dieter Schmidt, storico dell'arte tedesco con cittadinanza italiana, è stato indicato dal Mic per il conferimento dell’incarico di direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte (la terna comprende anche Cecile Hedwig Mathilde Hollberg e Marco Pierini). Per le Gallerie degli Uffizi l'indicazione del Mic è caduta su Simone Verde, attuale Direttore del Complesso monumentale della Pilotta di Parma (la terna comprende anche Paola D’Agostino ed Edith Gabrielli). «Avevo appena terminato il mio discorso alla presentazione della mostra di Nicola Samorì al tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli quando la notizia della nomina ci ha raggiunto. Stavamo andando a brindare dopo la presentazione e il brindisi a questo punto è diventato per questo nuovo incarico. Mi sono davvero molto commosso» ha detto Eike Schmidt, direttore uscente delle Gallerie degli Uffizi commentando a caldo la sua nomina a nuovo direttore del museo napoletano di Capodimonte. Le nomine sono l'esito della selezione pubblica internazionale e i direttori dei musei di prima fascia, indicati da Sangiuliano, sono stati scelti nell'ambito di una terna proposta da una Commissione giudicatrice. Schmidt subentra a Sylvain Bellenger che è stato Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte dal novembre 2015. In precedenza aveva lavorato negli Stati Uniti all'Art Institute di Chicago (2012-2015) come Searle Chair and Curatore del Dipartimento di Pittura e Scultura Europee dal Medievo al ventesimo secolo. «A Capodimonte ci sarà continuità. Si è conclusa la procedura prevista dalla legge e Schmidt è uno dei più importanti direttori di musei. Ha diretto gli Uffizi, uno dei più grandi musei al mondo ed ha un'esperienza internazionale» ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo al video giornale di Canale 21. «Schmidt ha grande conoscenza dell'arte», ha aggiunto il ministro, che ha voluto anche «ringraziare Sylvain Bellenger, che ha lavorato molto bene».