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17 Dicembre 2023 - 17:17
La Cassazione potrebbe decidere fra tre giorni e sono ripartite le scritte offensive anche contro i giudici
ACERRA. Vertenza Pellini: Giovanni Pellini passa all’attacco e denuncia per stalking istigazione all’odio e alla violenza-cyber bullismo e offese, coloro che attraverso i canali social hanno ripreso una vera e propria campagna d’odio contro i germani Pellini, che sono in attesa di conoscere la decisione dei giudici della VI sezione della cassazione, che dovranno esprimersi sulla corretta applicazione di una legge, secondo la quale i tre fratelli, dovrebbero riavere indietro il loro patrimonio mobiliare ed immobiliare, poiché la sentenza non è stata depositata nei termini “perentori”.
In realtà, da qualche settimana, dopo che si era diffusa la notizia che il prossimo 20 dicembre i giudici della cassazione dovranno riunirsi in camera di consiglio per decidere sulla corretta applicazione della legge, attraverso i soliti canali social, è iniziata la caccia alle streghe, avendo nell’obbiettivo i tre fratelli ed i loro familiari. Secondo quanto è stato dichiarato dai Pellini in un esposto denuncia inviato alla Procura di Nola (competente per territorio), ignoti si sarebbero resi protagonisti di danneggiamento di alcuni veicoli dei Pellini, scrivendo in giro scritte offensive dal tenore “Pellini Assassini. Vi cercheremo Giudici corrotti”.
Non bisogna dimenticare che in piena estate (era il 12 luglio 2023), un trio di soggetti camuffati riuscirono ad entrare nel fabbricato di Via De Gasperi, 7 di proprietà dei Pellini, scrivendo nei sottoscale del palazzo, frasi di minaccia. Successivamente, o meglio, a distanza di quasi una settimana, un cane della famiglia Pellini venne trovato morto per aver ingerito del veleno. Una coincidenza? All’epoca venne formalizzata una denuncia all’autorità giudiziaria, sembrerebbe che gli investigatori riuscirono in qualche modo ad identificare il trio che entrò nel condominio di via De Gasperi 7, dove i fu registrato anche un tentativo doloso anche di appiccare un principio d’incendio. È abbastanza chiaro che dietro a questa strategia di guerriglia urbana c’è un regista, che in qualche modo cerca di condizionare le decisioni dei giudici, tentando anche l’utilizzo di diversi personaggi di “spessore” per tentare di spostare l’ago della bilancia della giustizia, provando a far sentire una pressione costante su coloro che dovranno decidere sulla legittimità dell’applicazione di una legge. «Siamo preoccupati – ha dichiarato Giovanni Pellini – non solo per la nostra incolumità, ma anche per quella dei nostri familiari».
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