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I botti non aspettano Capodanno

I botti non aspettano Capodanno

NAPOLI. Il periodo immediatamente precedente a Capodanno non è ancora arrivato e già si fa la conta dei feriti per l’esplosione dei botti. Sono nove, infatti, finora i casi che sono dovuti ricorrere alle cure dei medici e degli infermieri del Vecchio Pellegrini. Quattro sono minorenni provenienti da Quarto, dalla Basilicata e da Caserta. Tra i casi più gravi quello di un 72enne e di un pompiere che si è ferito accidentalmente mentre stava svolgendo il proprio lavoro. In otto dei nove casi si è dovuti intervenire chirurgicamente. Uno dei feriti ha subito la totale amputazione del pollice di una mano e quella parziale del dito dell’altra. Difficile, però, fare una statistica visto che il sistema digitalizzato digitale di rilevazione degli accessi ospedalieri non contempla il codice relativo ai traumi da botti che, quindi, rientrano sotto altre voci. Giornate di grande lavoro per lo staff del Reparto di Chirurgia della Mano e per Leopoldo Caruso, dirigente medico del nosocomio della Pignasecca, che si stanno già preparando per i prossimi giorni che culmineranno nella notte di Capodanno. «Saremo di turno io e il dottore Alessio Cioffi e abbiamo anche rafforzato le dotazioni, chiedendo anche ulteriori ferri chirurgici per fronteggiare un eventuale, significativo aumento dei casi». Caruso sottolinea che «le campagne di sensibilizzazione messe in campo sembravano aver sortito un effetto ma nel dopo-Covid registriamo un nuovo aumento dei casi che potrebbe essere dovuto sia a una ritrovata disponibilità economica da parte di molti, che quindi induce anche a spendere in questi articoli, sia all’aumento del commercio illecito dei botti». In ogni caso, preannuncia Caruso, «abbiamo intenzione di procedere, sulla scorta di quanto fatto negli anni scorsi, e di concerto con la direzione generale dell’Asl, alla diffusione del decalogo nel quale facciamo capire i rischi che comporta l’uso dei botti. Nella speranza che questa opera di sensibilizzazione possa dare i frutti sperati».

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