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02 Gennaio 2024 - 08:40
NAPOLI. Mescolato agli ospiti del resort in Spagna per il Capodanno, vestito alla moda giovanile, atteggiamenti e comportamenti da turista italiano benestante con moglie, figlia e genero al seguito. Così Nicola Rullo “o’ nfamone”, ras di punta del clan Contini, pensava di trascorrere da uomo libero le festività prima di trovare un altro nascondiglio e continuare la latitanza. La strategia avrebbe funzionato se non fosse stato per la bravura dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, che proprio negli ultimi giorni dell’anno sono a caccia di ogni minimo errore delle primule rosse. Così, seguendo i movimenti anche telematici di alcuni familiari, il 53enne braccio destro del boss Edoardo Contini, è stato arrestato. Deve scontare un cumulo di pene definitive per associazione mafiosa: 4 anni, 2 mesi e 8 giorni complessivi. A tradire il latitante è stata una circostanza in particolare: dal 15 dicembre i familiari avevano spento contemporaneamente le loro utenze telefoniche, facendo capire di essersi spostati da Napoli. Una ricerca sulle compagnie aeree, in particolare per la Spagna meta preferita dei latitanti, ha fatto il resto. Così, grazie al continuo scambio informativo con la polizia spagnola, i militari dell’Arma e l’Udyco lo hanno scovato presso un noto resort ad Alicante, dove da almeno 20 giorni per sfuggire alla cattura. Nicola Rullo era (con Egidio Annunziata e Giovanni Migliaccio) uno dei tre luogotenenti del clan dell’Arenaccia tornati quasi contemporaneamente in libertà. È rimasto in fuga 3 mesi, poi hanno avuto successo le ricerche del Comando provinciale di Napoli, con la collaborazione del Servizio per la cooperazione Internazionale di polizia e sotto il coordinamento della Dda partenopea. È stato individuato e fermato ad Alicante, sulla base delle informazioni acquisite e dell’attività investigativa che hanno determinato l’attivazione dell’unità Udyco Central della polizia spagnola (Policia National) Il ras del clan Contini era tornato a piede libero a luglio scorso dopo anni di ininterrotta detenzione. Il clamoroso colpo di scena era maturato al termine del processo celebrato davanti alla sesta sezione della Corte d’appello di Napoli. I giudici di secondo grado, in accoglimento alle argomentazioni difensive del legale di Rullo, l’avvocato Dello Iacono, avevano concesso al ras un sostanzioso sconto di pena. Nicola “o’ nfamone”, che già in primo grado era riuscito a cavarsela con10 anni di reclusione in continuazione con altra sentenza, aveva visto così ridursi la pena a soli 2 anni e 8 mesi. Nel frattempo aveva però già scontato 3 anni e mezzo in regime di custodia cautelare e così per lui si erano riaperte le porte del carcere. Circostanza non trascurabile: in un colpo solo Rullo era passato dal 41-bis, dove si trovava ristretto nel carcere di Novara, al completo ritorno a piede libero, diventato esecutivo qualche settimana più tardi. Ottenuta la scarcerazione, il boss di via Arenaccia non era rimasto fermo e aveva tagliato la corda.
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