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02 Gennaio 2024 - 12:55
Chi l'acquisterà potrà usarlo per Spa, hotel o cosmetici. Così Castellammare di Stabia perde drammaticamente un altro pezzo della sua identità
CASTELLAMMARE DI STABIA. Le Terme in vendita per 86mila euro. Questa la base d’asta e chiunque potrà comprare il marchio “Terme di Stabia” ed utilizzarlo anche per una SPA o per un centro massaggi o un altro stabilimento termale, anche in un’altra città.L’asta è fissata per il 23 gennaio alle 11, al Tribunale di Torre Annunziata, davanti al Giudice Francesco Abete, il presidente della sezione fallimentare.Che il termalismo a Castellammare fosse finito, lo si sapeva da un pezzo. Ora, però, è ufficiale. Nel 2015, il Fallimento con sentenza del Tribunale di Torre Annunziata, seguito ad un disperato tentativo di ottenere un concordato.Adesso, però, è ufficiale. Le Terme sono una scatola vuota, perché tutto il patrimonio immobiliare era di proprietà della SINT, una partecipata del Comune di Castellammare di Stabia, anch’essa in crisi che ha chiesto (e questa volta ottenuto) il concordato preventivo, quello che l’avv. Umberto Ostieri non era riuscito ad ottenere, invece, per le Terme. I commissari liquidatori nominati dal Tribunale per la SINT, di recente hanno venduto il patrimonio alla Regione, che dovrà realizzare un polo ospedaliero.
Il Curatore del fallimento delle Terme, il dott. Massimo Sequino, non potendo disporre di beni per soddisfare i tantissimi creditori, ha pensato bene di vendere l’unica cosa che ha un valore: il marchio. Secondo lo stimatore, la commercialista Paola Mazza, questo marchio ha un valore di 114.848,58 euro. E con questa base d’asta era stata indetta la gara per il 30 novembre, davanti al Giudice Francesco Abete, presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata.
In Tribunale, però, non si è presentato nessun compratore. In questo caso, la legge prevede un ribasso del 25% e quindi il marchio “Terme di Stabia” vale ora 86.136,44. Questa è l’offerta minima, che potrebbe lievitare solo se dovessero concorrere più soggetti e se tutti questi dovessero rilanciare per accaparrarsi il marchio. Martedì 23 gennaio, gli stabiesi potrebbero sapere il nome del privato che potrà fregiarsi, in futuro, del marchio “Terme di Stabia”, magari sull’insegna di un albergo o di un esercizio commerciale o di un centro massaggi. Oppure il nome dell’ente pubblico o di un Comune limitrofo che prenderà il marchio per attirare turisti col nome “Terme di Stabia”.
Altrimenti, si andrà avanti di ribasso in ribasso e il marchio sarà svenduto: l’ennesimo schiaffo al termalismo e alla storia della città, legata a quest’attività secolare e alla gloria di un passato che non tornerà.
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