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03 Gennaio 2024 - 09:30
NAPOLI. L’influenza aggreedisce sempre di più la popolazione, in particolare anziani e chi è portatore di altre patologie. E il grosso si riversa al Cardarelli. Per fortuna, però, l’azienda ospedaliera è ruscita a organizzare in maniera adeguata il servizio del Pronto soccorso pur nelle difficoltà di unità di medici che sono in musura non sufficiente per le esigenze. Nel giorno di Capodanno, tenendo conto anche della nottata di San Silvestro, al pronto soccorso sono giunte poco più di duecento persone al pronto soccorso: 16 i codici rossi, una cinquantina quelli gialli e due decessi. Il tutto mentre l’ultimo giorno dell’anno era arrivate in pronto soccorso un centinaio di persone alle prese con una forte influenza. L’organico di medici è stato rafforzato anche da ortopedici e cardiologi, per far fronte all’assistenza di anziani e cardiopatici che pià di altri risentono delle conseguenze dell’influenza, oltre che dell’aumento dei casi di Covid. Pochi, invece, i casi di accesso per danni derivanti da botti mentre sono stati ricoverati due accoltellati e tre persone raggiunte da colpi di arma da fuoco. E poco più di duecento ingressi si sono registrati anche al Pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, 16 dei quali in codice rosso e anche qui per la gran parte anziani e persone fragili. Anche in questo caso il servizio è stato garantito nonostante manchino una ventina di unità per completare l’organico del Pronto soccorso. Il tutto mentre Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana medicina dell’emergenza urgenza, all’Adnkronos Salute è chiaro: «I primi due giorni del 2024 hanno portato nei Pronto soccorso tanti feriti per i botti di Capodanno che si sommano al grandissimo lavoro sui pazienti anziani e fragili che sono ricoverati per un mix di febbre e virus respiratori con la necessità di assistenza. Attenzione, non c’è solo l’aumento dei pazienti over 80 più o meno vaccinati, ma sto vedendo anche pazienti 40enni con polmonite sinciziale non Covid. Anzi, ultimamente arrivano meno casi Covid in Pronto soccorso». E Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, accusa: «Gli italiani dal punto di vista sanitario sono maleducati perché non usano la mascherina anti-Covid, non stanno a casa quando hanno il raffreddore, non si vaccinano e abusano degli gli antibiotici e poi dicono che comunque è colpa dei medici,ma sappiamo bene che un terzo dell’utilizzo degli antibiotici è fatto da quelli che sono avanzati nell’armadietto».
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