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L’ombra del racket al “Buvero”, c’è una prima pista

L’ombra del racket al “Buvero”, c’è una prima pista

NAPOLI. Capodanno di piombo in corso Garibaldi, corsa contro il tempo per scongiurare una nuova escalation del racket ai danni dei commercianti. È questa, infatti, la pista che inquirenti e investigatori stanno battendo con sempre maggiore convinzione per cercare di risalire agli autori della sparatoria contro la vetrina del negozio di abbigliamento “One Street” (nella foto), crivellata di colpi poche ore prima la notte di San Silvestro. I sospetti della polizia si stanno concentrando in particolare su alcune paranze di aguzzini con base nel vicino Borgo Sant’Antonio Abate, una delle roccaforti del clan Contini. L’ipotesi al vaglio, infatti, è che dietro il raid possa esserci la richiesta di una tangente estorsiva. Tre colpi hanno bucato la vetrina intorno alle 18 di sabato 31 dicembre, diverse ore prima dei tradizionali fuochi di saluto al nuovo anno. Così, ragionano gli investigatori, da lanciare un messaggio sinistro ai titolari dell’esercizio commerciale di corso Garibaldi. Nessuno è rimasto ferito e i danni al locale, in quel momento chiuso, sono stati facilmente riparabili. Ma i malviventi puntavano ad altro e perciò sono entrati in azione a quell’ora. Le indagini sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile della questura, che al momento stanno seguendo soprattutto la pista del racket. Una grossa mano potrebbe arrivare a breve dall’analisi delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti vicino alla scena del crimine.

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