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Influenza e Covid, strutture al limite a Napoli

Influenza e Covid, strutture al limite a Napoli

NAPOLI. Influenza e Covid: un mix micidiale che rischia di portare la sanità se non al collasso pieno quanto meno sull’orlo. La situazione è al limite a Napoli. Un iperafflusso di pazienti si è registrato nella giornata di ieri al Pellegrini, al San Paolo e all’Ospedale del Mare, che dalla mezzanotte del primo gennaio a ieri hanno registrato complessivamente un afflusso di 1.415 pazienti, 927 in codice verde, con difficoltà a sbarellare le ambulanze e assenza di posti nei codici rossi nel caso delle ultime due strutture e di temporanea indisponibilità di postazioni di ossigenoterapia.

L’ASL NAPOLI 1 INSEDIA L’UNITà DI CRISI. ECCO TUTTI I PROVVEDIMENTI. Cosa che ha indotto la direzione strategica dell’Asl Napoli 1 Centro, guidata da Ciro Verdoliva, a insediare l’Unità di crisi al fine di gestire il superafflusso di pazienti che negli ultimi giorni ha congestionato l’attività dei pronto soccorso raggiungendo il culmine ieri pomeriggio. Già pronte le prime misure: sospensione ad horas in tutti i presidi ospedalieri di propria competenza dell’attività di elezione ospedaliera con blocco dei ricoveri programmati, fatta eccezione per le patologie oncologiche non differibili; dimissioni ad horas dei pazienti dimissibili utilizzando il servizio aziendale gratuito per il trasporto a domicilio; allocazione dei pazienti presenti in Pronto soccorso e abbisognevoli di ricovero presso i posti letto liberi di ogni singola Unità operativa aziendale, ricorrendo - in condizioni di sicurezza - anche all’utilizzo di posti tecnici aggiuntivi rispetto alla dotazione di posti letto ordinari. E ancora: valutazione dell’ottimale distribuzione del personale in tutte le unità operative favorendo - laddove possibile - il potenziamento della dotazione organica dei Pronto Soccorso. Dalle 21 di ieri sono stati attivati il Day Surgery dell’Ospedale del Mare e del Pellegrini quali strutture di degenza ordinaria temporanea recuperando così 42 posti letto. Ulteriori misure emanate dall’Unità di Crisi sono il richiamo in servizio del personale in “pronta disponibilità” necessario sia per attivare i posti letto aggiuntivi sia per incrementare - ove necessario - quello delle Unità operative. Infine, tutti i giorni dalle 9 alle 19 sarà assicurato il funzionamento degli Ambulatori a Bassa Complessità. «Influenza e contagi da Covid hanno sovraccaricato le strutture, dobbiamo cercare di recuperare ogni posto disponibile per riportare la situazione sotto controllo. Tutto il personale sta facendo un lavoro straordinario ma l’attenzione deve restare alta per fare in modo che l’emergenza di questi giorni possa rientrare al più presto. È bene sottolineare che grazie al lavoro di tutti i professionisti competenti nella filiera dell’emergenza la continuità assistenziale non è mai venuta meno, né tantomeno l’attività chirurgica d’emergenza. Il lavoro dell’Unità di Crisi serve ad individuare ogni utile azione per evitare il collasso» ha sottolineato Verdoliva. «La situazione è delicata ma non bisogna creare allarmi. Il lavoro procede con il supporto costante del Governo regionale e in costante coordinamento con tutte le strutture territoriali» ha aggiunto il direttore generale ribadendo l’invito alla popolazione «a vaccinarsi sia contro l’influenza che contro il Covid, anche se in estremo ritardo rispetto a tutti gli inviti fatti nei mesi scorsi. Quando lanciamo degli appelli lo facciamo a ragion veduta e le difficoltà di questi giorni ci stanno dando, purtroppo, ragione. Solo vaccinandosi si può contribuire ad allentare la pressione sulle strutture ospedaliere».

LA SITUAZIONE NELLE ALTRE STRUTTURE. Ma segnalazioni di difficoltà sono arrivate anche da altre strutture ieri mattina: assenza di barelle e fonti di ossigeno presso il Pronto soccorso del Cto così come situazione di grande sovraffollamento all’Ospedale dei Colli. Al Cotugno sta funzionando il filtro del Pronto soccorso, grazie anche all’alta specializzazione dell’ospedale nelle patologie infettive, come spiega anche Alessandro Perrella, direttore della prima Unità operativa complessa di Malattie infettive emergenti ad alta contagiosità: «La maggior parte dei casi il più volte non richiede l’ospedalizzazione, per cui viene prescritta una terapia antivirale che può essere fatta a casa. Ricoveriamo soggetti che hanno una storia clinica delicata come i pazienti onconematologici, Covid positivi con comorbidità, cardiopatici e dializzati». Per evitare la saturazione della capacità ricettiva del Pronto soccorso-Obi e per salvaguardare l’assistenza ai pazienti, dal Cardarelli arriva l’invito al direttore della Centrale operativa del 118 di Napoli a indirizzare presso l’ospedale collinare soltanto pazienti delle Reti tempo-dipendenti e quelli con un quadro clinico tale da non poter essere adeguatamente assistiti presso altre strutture ospedaliere. E difficoltà per esaurimento di posti al Pronto soccorso sono state segnalate, sempre nella mattinata di ieri, dall’Ospedale Betania. Di «situazione ancora governabile al Santobono, grazie all’organizzazione di postazioni e al rientro di qualche unità medica dalle ferie» parla Vincenzo Tipo, primario del Pronto soccorso dell’ospedale pediatrico che nel ponte di Natale aveva avuto 400 accessi. Intanto, su disposizione del direttore del 118 dell’Asl Napoli 1 Centro, Giuseppe Galano, si è stabilito, che al Cardarelli e all’Ospedale del Mare siano destinati solo pazienti Covid con patologie come infarto, traumi maggiori, ictus, emorragie e shock. Tutti i casi che non rientrano in questa tipologia dovranno essere destinati agli altri pronto soccorso presenti sul territorio.

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