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04 Gennaio 2024 - 08:46
NAPOLI. Rapina a mano armata ai danni di un portavalori della Cosmopol nella periferia nord della città. Tre banditi, poco dopo le undici di ieri mattina, sono scesi da un’auto parcheggiata nei pressi di corso Chiaiano e, sotto la minaccia delle armi, si sono fatti consegnare le pistole d’ordinanza dalle due guardie giurate in servizio. Successivamente si sono appropriati di due plichi contenenti banconote provenienti dal vicino ufficio postale per un importo che non è stato ancora quantificato. La scena in pieno giorno, proprio a pochi metri dall’ufficio postale. Incassata la refurtiva, i malviventi si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce. Non si registrano feriti. Tutto è avvenuto in pochi secondi. Sull’episodio indaga adesso la Squadra mobile di Napoli. «Presto una manifestazione nazionale per chiedere maggiori tutele. Assistiamo in tutta Italia a vere e proprie scene da far west con attacchi alle diligenze», spiega il leader dell’associazione nazionale guardie particolari giurate Giuseppe Alviti in relazione alla rapina consumatasi ieri mattina poco dopo le 11 al corso Chiaiano. «Per questo motivo - aggiunge - richiediamo con urgenza maggiori tutele per le guardie giurate impegnate in questi servizi prima che piangiamo nuovi morti. Pronti a mobilitare la piazza per Roma». Una piaga, quella degli assalti agli uffici postali, ridimensionatasi negli ultimi anni, ma non ancora del tutto debellata, come dimostrano del resto anche alcune recenti inchieste giudiziarie. Pochi mesi fa, infatti, erano scattate le manette per alcuni banditi sospettati di aver compiuto un colpo alle Poste. C’avevano preso gusto e nell’arco di dieci giorni avevano messo a segno due colpi in altrettanti uffici postali del Vomero-Arenella: in via Domenico Fontana e piazza Mazzini. Ma cappelli, mascherine e targhe contraffatte sui motoveicoli non sono serviti a tre napoletani del rione Sanità per evitare l’identificazione e le manette, scattate lunedì scorso (ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva). Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono basate sulle immagini della videosorveglianza interna ed esterna e sull’analisi derivante dal sistema “cattura targhe”. Così i poliziotti della sezione Falchi della Squadra mobile della questura sono risaliti ai presunti responsabili. Salvatore Esposito e Francesco Esposito, padre e figlio di 48 e 28 anni, sono stati arrestati insieme con Gennaro Sorrentino per le due rapine commesse il 12 e il 21 gennaio 2022 in altrettanti uffici. Con loro avrebbe agito un altro uomo non ancora identificato. Il bottino complessivo fu di diverse migliaia di euro, prelevato dalla casse. In particolare, nella prima circostanza gli autori della rapina fecero intendere di esser armati; nella seconda minacciato i dipendenti puntando una pistola contro uno di essi. In entrambi i casi i rapinatori utilizzarono motoveicoli sui quali erano state apposte targhe false, cercando di rendersi irriconoscibili con mascherina e cappello, creando notevole spavento tra gli utenti.
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